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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2013 alle ore 21:50.
L'ultima modifica è del 01 agosto 2013 alle ore 20:10.

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Il Pd chiede all'altro azionista di maggioranza del governo Letta di essere responsabile. E lo fa a pochi minuti dalla decisione della Cassazione che condanna a quattro anni di reclusione (tre sonocoperti da indulto) per Silvio Berlusconi. «Seguiremo con attenzione il comportamento del Pdl - afferma il segretario Guglielmo Epifani -, sapendo che un atteggiamento responsabile rafforzerebbe l'opportunità di tenere distinte le vicende giudiziarie da quelle politiche e di Governo, come il Pp ritiene necessario in una fase di crisi grave come quella che sta attraversando il Paese». «Per quanto ci riguarda, questa sentenza va non solo come è naturale rispettata, ma va eseguita e resa applicabile», continua Epifani. «Nel caso in cui ci fosse bisogno, a questo si uniformeranno i nostri gruppi parlamentari». «Epifani porti rispetto della storia politica del Pdl, dei milioni di italiani che ci hanno votato e del suo leader Silvio Berlusconi, condannato ingiustamente a 4 anni», replicano i capigruppo del Pdl al Senato e alla Camera, Renato Schifani e Renato Brunetta.

Sel: il Pd non può restare alleato di Berlusconi
Dopo la conferma della condanna dell'ex premier, interviene anche Sel. «Io credo che sia necessario a fronte di questa condanna trarre delle conseguenze: non è possibile immaginare che il Partito Democratico permanga nella condizione di alleato del partito di Silvio Berlusconi», afferma Nichi Vendola. «Non è possibile immaginare - aggiunge - che Silvio Berlusconi rimanga al centro della scena politica. Credo che grandi cambiamenti siano necessari per dare una risposta alla crisi morale del paese».

Esponenti renziani: il governo va avanti se fa
Le sentenze si rispettano; la giustizia deve essere uguale per tutti. Riguardo possibili ricadute sul Governo, la linea è quella seguita finora: deve andare avanti se fa ciò che è necessario fare. È la posizione post sentenza Mediaset degli esponenti del Pd più vicini a Matteo Renzi, come Dario Nardella, già suo vicesindaco, e Simona Bonafè, responsabile alla campagna elettorale delle primarie. Sì convinto se c'è da votare la decadenza da parlamentare. Renzi ha trascorso il pomeriggio in Palazzo Vecchio.

Grillo sul blog: Berlusconi è morto
Si fa sentire nei minuti seguenti la pronuncia anche Beppe Grillo. Nel blog scrive: «Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di
Berlino nel 1989». Per il fondatore dei Cinque Stelle «Il Muro divise la Germania per 28 anni. L'evasore conclamato, l'amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d'Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un'illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto».

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