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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2013 alle ore 13:33.

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'Ndrangheta a Milano, nelle intercettazioni della Dia spunta il nome del calciatore Andrea Pirlo

Spunta a sorpresa, nell'informativa della Dia di Reggio Calabria sui presunti affari della 'Ndrangheta a Milano, anche il nome del campione azzurro Andrea Pirlo. Il giocatore (ovviamente del tutto estraneo all'inchiesta) è stato intercettato indirettamente un giovedì di maggio di due anni fa mentre chiacchierava con Bruno Mafrici, lui sì indagato nel procedimento per riciclaggio e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.

Il colloquio tra i due dura appena un paio di minuti, giusto il tempo – annotano gli agenti della Direzione investigativa antimafia – per il consulente legale di fargli "i complimenti per lo scudetto appena conquistato" con la maglia del Milan, e di proseguire in un "dialogo amichevole e futile".

Secondo le ricostruzioni delle forze dell'ordine, è da almeno dieci anni che Mafrici conosce e frequenta gli assi del pallone. Ne parla, nel corso di una deposizione, anche il pentito Antonino Fiume (ex genero del temibile padrino Paolo De Stefano) il 26 giugno 2012, tratteggiando il profilo dell'uomo d'affari in odore di 'Ndrangheta. "Bruno era un ragazzo spendaccione – mette a verbale Fiume – nel senso che offriva a tutti, che si vestiva bene, che vestiva solo firmato". Mafrici "era inserito in alcuni ambiti, questo lo ricordo". Il collaboratore di giustizia rammenta pure che "non era avvocato e noi lo chiamavamo avvocato". Però frequentava il jet-set reggino. "Non ricordo se era... forse tramite Ezia Morabito l'ho saputo questo, non mi ricordo … Ezia è la figlia di Morabito il gioielliere, quella che si è sposata con Baronio, poi, della Reggina Calcio, era in questa comitiva … era il periodo che c'era pure Pirlo, quello che ha fatto il gol l'altro giorno, nella stessa comitiva c'era pure Andrea Pirlo, sì questi qua".

A riscontro delle dichiarazioni del pentito, gli agenti della Dia di Reggio Calabria scrivono nell'informativa: "Corrisponde al vero anche la circostanza che Mafrici negli anni 99\2000 frequentava i calciatori della Reggina Calcio". Infatti, hanno accertato gli agenti, che "nella rubrica del BlackBerry di Mafrici esistono le utenze dell'allenatore Franco Colomba e dei calciatori Roberto Baronio, Francesco Cozza, Giandomenico Mesto, Simone Giacchetta, Ezio Brevi, Emanuele Berardi, Andrea Bernini ed Andrea Pirlo". E aggiungono: "Ma il dato estremamente significativo è dato dalla circostanza che a distanza di dieci anni Mafrici intrattiene tuttora contatti con alcuni dei citati calciatori". I quali, a cominciare proprio da Pirlo, nulla potevano sapere comunque dei guai giudiziari del loro interlocutore. Infatti, al centro delle conversazioni (nel periodo 2011-2012) ci sono quasi sempre appuntamenti per cene, commenti alle partite appena disputate e vicende personali estranee ai contesti del fascicolo giudiziario.

Per gli investigatori, comunque, "si può tranquillamente affermare come Bruno Mafrici, nel periodo in cui è stato a Reggio Calabria era persona vicina ai De Stefano" e "per utilizzare una affermazione dello stesso Fiume (collaboratore di giustizia, ndr)" si tratta di "una persona a disposizione, non battezzata ma di riferimento della cosca".
L'indagine della Dda di Reggio Calabria, che coinvolge professionisti, imprenditori, politici e un investigatore privato accusati di associazione per delinquere, riciclaggio e violazione della legge Anselmi, è partita l'anno scorso dopo un bonifico di circa sei milioni di euro autorizzato dall'ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito (non indagato in questo procedimento) che, secondo l'accusa, potrebbe nascondere una operazione di riciclaggio in favore della cosca De Stefano.

È la seconda volta, nel giro di un paio di anni, che il nome di Andrea Pirlo spunta a margine di carte giudiziarie antimafia. In precedenza, era stato il pentito di camorra Antonio Prestieri a parlarne (ma senza alcun tipo di pezza d'appoggio, quindi con tutti i dubbi del caso, e anche in quel caso il calciatore non era indagato) a proposito di una vicenda relativa a compravendite di pietre preziose da un ricettatore di sua conoscenza. "Marco ha una vasta clientela a cui vende soprattutto orologi prestigiosi – disse il collaboratore di giustizia – anche sulla piazza di Milano egli mi ha detto che ha venduto tali orologi anche al calciatore Pirlo di cui mi ha anche regalato la maglietta in quanto gli dissi che era un giocatore che mi piaceva. Egli aveva altri clienti tra i giocatori di calcio ed anche politici di cui non mi fece i nomi né io glieli chiesi". Ma il top player azzurro ha sempre smentito di aver avuto a che fare con lui.

Aggiornamento del 4 novembre 2021: Il 28 dicembre 2017, il Gip di Genova, su conforme richiesta della Procura ha archiviato il procedimento nei confronti di Bruno Mafrici.

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