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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 09:38.

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Carceri, ok della Camera al decreto «svuota carceri»: stretta sui recidivi reiterati

Una giornata piena di tensione ha caratterizzato il via libera dell'Aula della Camera al decreto legge svuota-carceri. Il testo, che torna al Senato per l'approvazione definitiva, ha ricevuto il placet ieri sera a Montecitorio con 317 sì, 106 no e un astenuto. Contro si sono espressi Lega, Fratelli d'Italia e M5S. Il decreto, ha sottolineato Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione Giustizia della Camera e relatrice del provvedimento, è «una vera e propria misura strutturale. Un punto di equilibrio fra esigenze di sicurezza, certezza della pena e recupero del condannato. Così come integrato e arricchito, sarà capace di incidere sostanzialmente e positivamente sull'ordinamento penitenziario».

Fra le novità arriva una stretta sui benefici ai recidivi reiterati: niente più semilibertà e affidamento ai servizi sociali, come prevede un emendamento passato con il sostegno della Lega, con il no di Sel e l'astensione del M5S. Misura che ha sollevato una dura la critica dell'Unione Camere penali. «Quello che poteva essere il primo segnale di inversione di tendenza rispetto alla fallimentare legislazione penale degli ultimi anni che ha prodotto la disastrosa situazione delle carceri e la conseguente condanna dell'Italia da parte della Cedu - ha sottolineato l'Ucpi - si sta risolvendo in un sostanziale nulla di fatto».

Passano gli sgravi, fino a 700 euro al mese, per chi assume detenuti per almeno 30 giorni. Fino a 350 euro per chi assume per almeno 30 giorni detenuti in semilibertà. Aumenta da 20 a 30 giorni la durata dei permessi premio per i condannati minorenni.

Respinto l'emendamento del deputato Andrea Colletti (M5S) che voleva sopprimere la cosiddetta "salva Previti", che prevede la possibilità per gli ultrasettantenni di scontare la pena ai domiciliari e non in carcere. E in aula è scoppiata una bagarre. Protagonisti M5S e Pdl, ma i grillini hanno chiamato in causa anche il Pd, reo di bocciare una norma che servirebbe anche a Silvio Berlusconi dopo la condanna in via definitiva a 4 anni di carcere. «Qui si vuole eliminare – ha chiarito Donatella Ferranti – qualcosa che non c'è nel decreto legge in discussione, ma è prevista nell'ordinamento penitenziario, norma che prevede che possano scontare la detenzione domiciliare gli ultrasettantenni».

Fra le novità la custodia cautelare in carcere potrà essere disposta solo per i delitti per i quali è prevista la reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni. Dopo lunghe discussioni una specifica deroga è stata prevista per il finanziamento illecito dei partiti, mentre per il reato di stalking è stata aumentata la pena a 5 anni. Previsti sconti di pena anticipati. Quando la pena residua da espiare non supera i 3 anni (o 4 in casi particolari, come ad esempio le donne incinte o malati gravi) e i 6 per reati legati alla tossicodipendenza, si sospende l'esecuzione della pena applicando se possibile la libertà anticipata. La misura non si applica a chi già si trova in carcere e ai condannati per delitti gravi e per alcuni specifici reati (furto in abitazione e con strappo, maltrattamenti in famiglia, stalking e incendi boschivi).

Sul fronte delle infrastrutture carcerarie le funzioni del Commissario straordinario sono prorogate fino al 31 dicembre 2014. Sono anche state ampliate le sue competenze (escludendo però poteri derogatori del Codice degli appalti) in materia di programmazione, manutenzione, utilizzo e ristrutturazione di immobili dismessi, ma nel quadro di un coordinamento più incisivo con i ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture e con il Parlamento. Obbligo di relazione semestrale alle commissioni competenti.

I parlamentari del M5S nel corso di una conferenza stampa hanno rilanciato un piano per risolvere l'emergenza carceraria messo a punto dal Dap. Per il M5S servirebbero 355 milioni «per uscire dalla fase emergenziale entro due anni, creando 21.800 nuovi posti detentivi». Ai parlamentari stellati non piace la figura del Commissario che ha il potete dismettere edifici penitenziari in cambio di altre strutture. Per il M5S sono previste misure contra legem, come la riapertura del carcere di Pianosa o la costruzione di quello di San Vito al Tagliamento in Friuli Venezia Giulia che è «l'unica regione che copre il fabbisogno carcerario del territorio»

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