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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 20:10.
L'ultima modifica è del 06 agosto 2013 alle ore 19:00.

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Saccomanni: «Credo che la recessione sia finita. Altri 10 miliardi alle imprese» - Squinzi: pagamento debiti è prioritario - Cinque miliardi già erogati: ecco il dettaglio

Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni stima di poter disporre per il rimborso alle imprese dei debiti della Pubblica amministrazione di «altri 10 miliardi di euro entro la fine anno, per un totale di 30 miliardi quest'anno, e poi 20 miliardi nel 2014». Lo ha detto a Sky Tg Economia aggiungendo: «Credo che questa sia una cifra realizzabile».

Saccomanni inoltre comunica che dei 20 miliardi stanziati nel 2013 per il pagamento dei debiti della Pa «abbiamo già erogato agli enti pubblici 17 miliardi, e di questi 5 miliardi sono già materialmente stati erogati alle imprese che avevano dei crediti» nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.

«Recessione finita, ma per il lavoro bisogna aspettare»
«Credo di sì»: così risponde Fabrizio Saccomanni intervenendo a Sky Tg24 Economia alla domanda se la recessione sia finita. «Credo che l'economia entrerà in ripresa siamo a un punto di svolta del ciclo». «Per gli effetti sull'occupazione dovremo ancora aspettare», ha aggiunto il ministro dell'Economia, che ha poi chiarito come l'ipotesi di un Pil in contrazione del 2% per il 2013 sia troppo pessimistica: «credo il dato risentisse della stasi politica che ha caratterizzato l'economia fino a maggio - ha detto - a quel punto però c'è stato l'effetto delle misure di rilancio».

Le dismissioni, accelerazione entro l'anno
Sulle dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato «credo che possiamo cercare di accelerare le iniziative entro fine anno», ma «non credo che sia possibile l'obiettivo di 15 miliardi in questo breve periodo di tempo», ha detto Saccomanni.

Letta: agganciare la ripresa, i partiti non ricomincino coi giochini
La caduta del Pil «è dovuta al semestre che è terminato adesso. La caduta si arresta, adesso ci sono segnali che ci fanno intendere che nel prossimo semestre le cose inizieranno ad andare meglio. Credo che oggi sia importantissimo e fondamentale agganciare questa ripresa cogliendo le opportunità che sono state messe in campo in questi primi 100 giorni del governo». Lo ha affermato il premier Enrico Letta in un'intervista al Tg1.

«Io sono convinto che se guardiamo a questi primi cento giorni e pensiamo alle difficoltà politiche che ci sono state e poi guardiamo a tutte le cose fatte, dal lavoro alle ristrutturazioni, alle infrastrutture, l'intervento sulla cultura... È la dimostrazione che pure con le difficoltà politiche le cose si possono fare».

«Mi voglio concentrare su questo - ha avvertito Letta - spero che i partiti discutano al loro interno ma evitino di ricominciare con giochi o giochini che non hanno l'interesse del paese come punto centrale. Abbiamo di fronte la possibilità di cogliere la ripresa. Credo che i nostri concittadini oggi chiedono alle istituzioni, al governo, ai partiti di lavorare esclusivamente per questo: ripresa, posti di lavoro, crescita».

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