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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2013 alle ore 14:55.

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Apple-Samsung, è guerra a tutto campo sui copyright - Nella giungla dei brevetti ci rimette l'innovazione

La grande guerra mondiale dei brevetti tra Apple e Samsung sugli smartphone e i tablet si scalda: le autorità americane della Us International trade commission (Itc) hanno ordinato la messa al bando di alcuni prodotti del colosso sudcoreano, decretando almeno una parziale vittoria della società di iPhone e iPad che aveva accusato la rivale di violare le sue "patent".

La Itc non ha reso note le tecnologie che dovrebbero cadere sotto il divieto all'importazione e alla vendita sul mercato americano, ma potrebbero essere vecchi modelli quali lo smartphone Galaxy S II e il tablet Galaxy 10.1. Anche se non è escluso che nel mirino finiscano prodotti più recenti.
L'escalation del duello hi-tech presso la Itc, l'authority federale con potere d'indagine e sanzioni su violazioni commerciali e di proprietà intellettuale, pone però ora soprattuto una seria sfida politica prima che tecnologica alla Casa Bianca. La settimana scorsa il presidente Barack Obama è intervenuto bloccando sanzioni della stessa Itc chieste da Samsung contro Apple per violazioni di brevetti nella trasmissione mobile di dati. L'intervento ha fatto storia: è stato il primo caso da una generazione, dal 1987, nel quale un presidente ha fatto ricorso al suo potere di veto contro le raccomandazioni dell'authority. Adesso avrà 60 giorni di tempo per esprimersi sul nuovo caso: un mancato stop a sanzioni contro Samsung la esporrebbe ad accuse di favorire società nazionali contro concorrenti esteri in un mercato, quello degli smartphone, d'avanguardia e di cruciale importanza economica, con i suoi 400 miliardi di dollari l'anno. E potrebbe danneggiare gli sforzi di Washington per rafforzare la protezione del copyright su scala internazionale, a cominciare dalla Cina, una campagna cara alla Corporate America. Seul aveva già protestato apertamente contro il veto.

La nuova decisione, se non potrà tardare troppo, non sarà tuttavia facile, anzi. Le tecnologie - al contrario della politica - nelle due decisioni su Apple e Samsung sono considerate qualitativamente diverse: nella vicenda dei brevetti rivendicati da Samsung l'Amministrazione ha sottolineato che riguardavano caratteristiche di base, indispensabili a sviluppi futuri nel settore, e che i rimedi della Itc erano dunque ingiustificati e controproducenti. Nel caso della vittoria odierna di Apple, invece, le due "patent" violate coprono aspetti specifici e meno essenziali, parte di tecnologie multitouch nel display e di riconoscimento delle cuffie.
La Itc, inoltre, ha respinto altre e più aggressive richieste di Apple. Ha assolto Samsung da accuse su brevetti ben più ampi, quelli nel vero e proprio design dei prodotti, dagli angoli smussati alle forme rettagolari. Lo stesso gruppo sudcoreano, pur esprimendo delusione per il verdetto, da tempo è al lavoro su soluzioni per aggirare le potenziali violazioni e mantenere i suoi prodotti sul mercato statunitense. Se Apple ha rivendicato un successo a favore dell'innovazione, Samsung così non ha tremato. «Siamo delusi ma a Apple è stato impedito di rivendicare un monopolio basato su brevetti di design troppo generici», ha fatto sapere un portavoce dell'azienda.

Lo scontro Apple-Samsung, oltretutto, è complicato dalle divisioni tra i protagonisti hi-tech statunitensi. Google, che fornisce ai sudcoreani il sistema operavo Android, si è schierata al fianco di Samsung, ammonendo la Itc sui rischi di soffocare la concorrenza. Con Apple e contro le protezioni rivendicate da Samsung sono tuttavia scesi in campo marchi quali Microsoft e Intel danneggiati, nelle loro strategie di espansione, dal moltiplicarsi di ricorsi a difesa di brevetti di base. E le tensioni non sono affatto destinate a scomparire: Apple e Samsung, dal 2011, si inseguono nelle capitali di mezzo mondo a colpi di esposti in tribunale sul copyright mentre si contendono quote di mercato. Apple ha messo a segno finora il più significativo colpo legale in California, quando due anni fa un tribunale trovò la rivale in violazione di più brevetti. Un giudice ha tuttavia in seguito fermato ingiunzioni contro ben 26 prodotti Samsung. La vicenda resta aperta: è all'esame di una Corte federale d'Appello.

Una gestione accorta del duello di alto profilo tra iPhone e Galaxy offre all'amministrazione Obama anche l'opportunità di fronteggiare una barriera allo sviluppo economico e all'innovazione: la Casa Bianca ha preso di mira gli eccessi di battaglie legali nella proprietà intellettuale, salite l'anno scorso del 30% a 5.189. L'obiettivo è soprattutto fermare i "patent troll", i mostri dei brevetti, società specializzate nel rastrellare coyright non a fini produttivi ma solo per brandirlo nelle aule dei tribunali e moltiplicare profitti che rischiano di trasformarsi in dannosi parassiti per l'hi-tech e la crescita.

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