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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2013 alle ore 14:25.

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Artemis ko, Luna Rossa in finale nella Louis Vuitton Cup

Come da programma e da previsioni Luna Rossa ha battuto Artemis nella quarta regata della finale Louis Vuitton Cup e si prepara a incontrare Emirates Team New Zealand dal 17 agosto al meglio di sette regate. La regata ha una storia leggermente più complessa delle altre tre, con due penalità somministrate agli svedesi, una in partenza e una per aver superato i confini del percorso, ma la sostanza è quella: Luna Rossa ha vinto con un vantaggio di due minuti e undici secondi.

La finale sfidanti era l'obiettivo di Patrizio Bertelli quando ha lanciato la sua quarta sfida e quindi si realizza. «Ho anche la soddisfazione di accedere alla finale con il budget più basso delle mie quattro sfide, nonostante queste barche complicate e il momento difficile della Coppa America», in un momento in cui la critica di tutto il mondo a questa Coppa America è il budget eccessivo è anche una bella affermazione che fa apparire il budget più una scusa che una realtà. Luna Rossa ha scelto di comprare il progetto neozelandese, scelta fatta a freddo sapendo che non sarebbe stato facile sviluppare la barca ulteriormente ma che sarebbe stato possibile partecipare con buone prestazioni. Per Patrizio Bertelli d'altra parte, per la sua grande passione, era difficile restare fuori. «Credo che per avere successo di pubblico questa Coppa abbia presentato troppe novità: le barche, il percorso, e la mancanza di sfidanti – dice Bertelli – stanno giocando contro». Ma ci sono errori organizzativi di un certo rilievo, soprattutto nella gestione dello spettacolo, dei diritti televisivi.

Nei prossimi giorni nella base italiana si lavora a modifiche alla barca. Si dice che Luna Rossa cercherà di usare delle nuove derive che possono cambiare forma nel lato di bolina, che sarebbero in arrivo dopo esser state costruite in Italia presso il cantiere Persico, dove sono stati realizzati gli scafi. Un progetto che ha l'aria dell'arma segreta che potrebbe sorprendere i neozelandesi, che sono i favoriti. Dice Bertelli: «Il nostro obiettivo era arrivare in finale e ci siamo riusciti. Credo che battere Emirates Team New Zealand sarà molto difficile, loro hanno una seconda barca e le chiavi dello sviluppo del progetto, che noi abbiamo comprato e che abbiamo faticato ad evolvere».
Gli svedesi chiudono con dignità dopo il dramma che li ha travolti. L'armatore di Artemis, Torbjorn Tornqvist, ha affermato: «Tornerò un'altra volta, aspettiamo che finisca questa edizione e che venga definito il formato della prossima edizione, ma il desiderio resta. Sono arrivato in un mondo nuovo che ancora non conosco per intero, però mi affascina».

La campagna di Artemis è costata circa il doppio di quella di Luna Rossa e hanno partecipato a quattro regate, significa circa venti milioni di euro a regata persa. Tanta roba… Qual è l'errore commesso? Il progetto è nato male, e l'inseguimento degli avversari hanno pesato più dell'incidente mortale che certamente è costato tempo. Come ricorda lo skipper italiano Max Sirena: «Abbiamo battuto un team che è andato in acqua un anno e mezzo prima di noi e che ha potuto fare un lungo sviluppo tecnologico della barca. Ora faremo il massimo per farci trovare pronti contro Team New Zealand, in questa terza finale della Vuitton Cup per Luna Rossa».

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