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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2013 alle ore 15:08.

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Quattordicenne suicida a Roma: sono omosessuale e nessuno mi capisce. Boldrini: subito la legge su omofobia

Togliersi la vita a 14 anni perché sei gay, tutti ti prendono in giro, nessuno capisce il tuo dramma e cerchi di trovare il modo per far accettare la tua "diversità" alle persone che ti stanno accanto, a cominciare dalla famiglia. Venerdì notte a Roma, nella borgata di San Basilio, zono est della capitale, un quattordicenne si è ucciso gettandosi dal terrazzo condominiale. Prima di farla finita ha lasciato due messaggi - uno su un foglio di carta, l'altro su una pen drive -, due richieste di aiuto: «Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia».

La Procura di Roma ha attivato accertamenti su computer e social network e saranno ascoltati familiari, compagni di scuola e amici del ragazzo. Tutto per capire se qualche gesto o reazione possa aver urtato la sensibilità di un ragazzino appena adolescente e - come spiega qualche conoscente - dal «carattere fragile e suscettibile».

Ancora un dramma, dunque, dopo quello di novembre, quando un ragazzo 15enne, anche lui omosessuale, fu trovato impiccato nel bagno della casa dei nonni, e dopo il tentativo di un adolescente che si è lanciato dalla finestra della scuola durante la ricreazione.

La politica tenta una reazione. «La tragica vicenda del ragazzo 14enne che si é tolto la vita a Roma perché non si sentiva accettato in quanto omosessuale é un nuovo, drammatico grido di dolore che arriva alle istituzioni e alla politica», sottolinea in una nota la presidente della Camera Laura Boldrini. «Ho fiducia che la Camera - continua Boldrini - , che ha già avviato la discussione in aula del testo sull'omofobia, saprà trovare alla ripresa il modo per dare risposta alle attese e varare con la più larga maggioranza una legge che ci allinei agli altri Paesi dell'Unione europea». Una legge contro l'omofobia è urgente ma non è certo che possa risolvere i drammi umani, osserva il ministro degli Esteri Emma Bonino, in un'intervista a Radio Montecarlo.

Anche per le associazioni che operano a difesa dei diritti degli omosessuali la strada è quella di accelerare per una legge contro l'omofobia. «Serve e con urgenza - afferma il presidente dell'associazione Gaynet Italia, Franco Grillini - l'approvazione di una buona legge contro l'omofobia e l'estensione della Mancino-Reale (in vigore da ben 38 anni) ai reati commessi in base all'orientamento sessuale». «L'unica risposta vera che possiamo offrire per onorare la memoria di questo giovanissimo ragazzo e dei tanti che come lui soffrono nel silenzio - spiega il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Andrea Maccarrone - è lavorare perché nessuna ragazza e nessun ragazzo omosessuali o trans debbano più sentirsi soli e sbagliati. Una legge vera contro l'omofobia e la transfobia è un primo e urgente segnale che ci aspettiamo e va necessariamente accompagnata da politiche culturali ad ampio raggio».

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