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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2013 alle ore 08:40.

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L'Eurozona esce dalla recessione. Italia tra i pochi Paesi con il segno meno - Il tunnel sta finendo?

Dopo sette trimestre consecutivi in contrazione, nel secondo trimestre il Pil dell'Eurozona esce dalla recessione e registra un +0,3% rispetto ai precedenti tre mesi, migliore dell'atteso +0,2%. Lo rivelano le stime flash di Eurostat. Nei paesi dell'Unione europea a 27 paesi il Pil cresce dello 0,3% trimestrale, mentre in Italia resta con il segno meno a -0,2%. Su base annuale il Pil dell'Eurozona registra una contrazione dello 0,7%, mentre quella dei 27 paesi dell'Unione europea segna un -0,2% e l'Italia un -2%.

Nel primo trimestre il Pil dell'Eurozona si era contratto dello 0,3% su base trimestrale e dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre quello dei 27 paesi dell'Unione europea aveva registrato una contrazione trimestrale dello 0,1% e annuale dello 0,7% e quello dell'Italia una contrazione trimestrale dello 0,6% e annuale del 2,3%.

Nel secondo trimestre, oltre all'Italia anche la Spagna registra una contrazione trimestrale dello 0,1% l'Olanda un -0,2 e Cipro un -1,4%, mentre la Germania avanza dello 0,7%, la Gran Bretagna un +0,6% e la Francia esce dalla recessione e registra un promettente +0,5%. Su base annuale il Pil dei paesi più rischio é quello di Cipro a -5,2% e della Grecia a -4,6% (il dato mensile di Atene non é pervenuto). Il Pil dei paesi più virtuiso si base annuale é qiello della Lettonia (+4,3%) e della Lituania (+4,1%), mentre la Germania registra un +0,5% e la Francia un 0,3%.

In Germania il miglior trimestre positivo da 12 mesi
L'economia tedesca cresce dello 0,7% destagionalizzato nel secondo trimestre rispetto ai primi tre mesi, l'espansione più forte da un anno a questa parte. Il dato, rilevato a livello preliminare, è leggermente migliore dell'atteso +0,5%, grazie alla domanda interna e alla spesa pubblica. Nel primo trimestre il Pil era stagnante. Su base annua non destagionalizzata il Pil cresce dello 0,9% dopo il -1,6% del primo trimestre. Su base destagionalizzata il Pil cresce dello 0,5% annuo dopo essere rimasto invariato nel primo trimestre.

Balzo anche del Pil francese
Il prodotto interno lordo della Francia è cresciuto dello 0,5% nel secondo trimestre rispetto al trimestre precedente, con un miglioramento di dimensioni inattese, il più importante registrato dal primo trimestre 2011. Lo ha annunciato l'istituto statistico transalpino Insee. L'espansione registrata nel periodo aprile-giugno fa uscire la Francia dalla recessione, dopo due trimestri consecutivi di contrazione del prodotto interno lordo. Il consensus degli analisti prevedeva solo una lieve variazione positiva del Pil, a livello dello 0,1 per cento. Il balzo del Pil francese, ha precisato l'Insee, é ascrivibile largamente al rimbalzo della domanda interna finale (escluse le scorte), in aumento di 0,3 punti nel secondo trimestre, dopo il calo di 0,1 punti nel primo trimestre. Secondo l'istituto statistico francese, la variazione del Pil acquisita a metà anno é del +0,1 per cento. A incidere sul rimbalzo registrato, diversi fattori, come il consumo delle famiglie, aumentato dello 0,4% nel secondo trimestre e gli investimenti, il cui calo é stato meno forte rispetto a inizio anno (-0,5% rispetto a -1%). Complessivamente la domanda interna ha generato 0,3 degli 0,5 punti di crescita. Al dato francese sul Pil si aggiunge anche quello sull'inflazione (-0,3% in luglio, +1,1 su anno) e quello sui posti di lavoro che sono diminuiti di 27.800 unità nel trimestre.

Il post di Olli Rehn
Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, lancia un appello dal suo blog: i segnali di timida ripresa ci sono, ma può diventare «sostenuta» solo mantenendo ferma la barra delle riforme economiche, della riduzione della «montagna del debito sia pubblico che privato» e della eliminazione delle «scappatoie in cui banchieri irresponsabili e politici miopi prosperano».

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