Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2013 alle ore 12:57.
Su una eventuale richiesta di revisione del processo, alla luce dell'intervista rilasciata nei giorni scorsi dal giudice della Cassazione Antonio Esposito, il professor Coppi, legale di Berlusconi, ha spiegato, invece, che «deve maturare una condizione: la conoscenza integrale di quello che ha detto il giudice». Da quello che è trapelato, infatti, ha chiarito il legale, «sembra che questa sciagurata esternazione, chiamiamola così, sia soltanto un piccolo frammento di un discorso più ampio. Bisognerà vedere - ha aggiunto - se riusciamo a sapere esattamente che cosa c'è dentro quella registrazione esattamente».
Per il ricorso alla Corte europea bisogna attendere le motivazioni
In relazione, infine, alla possibilità di un ricorso alla Corte Europea contro la condanna definitiva per il caso Mediaset, Coppi ha precisato che «bisogna attendere la motivazione». Il ricorso in Europa, «come la richiesta di revisione - ha spiegato - sono ipotesi di lavoro che non sono scartate ma che non abbiamo ancora incominciato ad affrontare sul serio perché prima di fare qualsiasi scelta dobbiamo leggere le motivazioni della sentenza. Tra l'altro alla Corte Europea ci sono dei paletti abbastanza rigidi».
Problema immediato è l'esecuzione della sentenza
C'è invece, secondo Coppi, un «problema immediato»: decidere «che cosa fare in rapporto all'esecuzione della sentenza. Si tratta di vedere - ha concluso - che cosa succede nei prossimi giorni». Il difensore di Berlusconi in relazione alla nota del Quirinale di ieri ha sottolineato che il capo dello Stato ha voluto «sdrammatizzare» sul carcere, tracciando un percorso al termine del quale, eventualmente, «si potrà ragionare sulla grazia».
Grillo: se Berlusconi sarà salvato moriranno le istituzioni
«Se Berlusconi sarà salvato, moriranno le istituzioni», scrive il leader del M5S, Beppe Grillo, sul suo blog, dopo la dichiarazione del presidente della Repubblica diffusa ieri sera sul caso Berlusconi. «Napolitano - prosegue -uscirà di scena nel peggiore dei modi. Il mio consiglio é che rassegni ora le dimissioni. Il mutismo del pdmenoelle é quello dei complici, degli ignavi, di chi più prosaicamente non vuol perdere la pagnotta, la poltrona, il potere che si é autoconferito insieme al suo sodale di Arcore. Il MoVimento 5 Stelle non resterà a guardare, questo é certo. Prepariamoci all'autunno».
Smentita di Longo sulla domanda di grazia di Berlusconi
Piero Longo, deputato Pdl e avvocato di Berlusconi, smentisce la fra se a lui attribuita sulla imminente presentazione di una domanda di grazia da parte di Berlusconi (la grazia verrà prima o poi formalmente richiesta». Smentisco, ha detto, «quella affermazione, che non ho fatto». «Non ho detto questo. Ho detto invece che il primo a sapere che la domanda di grazia sarà avanzata sarà il capo dello Stato. Per rispetto istituzionale. Il capo dello Stato può anche procedere di iniziativa, la nota diffusa ieri sera però dice che nel recente passato si é provveduto a una istruttoria sulla grazia solo dietro domanda. Il collegio di difesa sta vagliando tutte le opzioni di carattere giuridico e istituzionale. La grazia rientra certamente tra le opzioni che stiamo esaminando». Quanto al destino politico di Berlusconi, Longo conclude: »Non credo che si farà da parte come uomo politico indipendentemente da quel che succederà».
Longo: il governo terrà
«Il governo terrà senz'altro - aggiunge Longo - perché non ci sono alternative per chi ha senso di responsabilità e io credo che il Pdl ne abbia e che ne abbia il presidente Berlusconi». Se il governo non cade si arriverà al voto del Senato sulla decadenza, ma Longo dice che in ogni caso Berlusconi non uscirà di scena: «Farsi da parte significa non essere più un punto di riferimento e io non credo che questo possa accadere».
Gelmini: la nota del colle smentisce i falchi di Pdl e Pd
Con la nota del presidente Napolitano «vengono sconfitti i falchi del Pdl ma anche le posizioni estreme del Pd», ha detto Maria Stella Gelmini, ospite a RadioAnch'io su Radio1 Rai. In merito alla richiesta di Napolitano di non portare avanti "forme di ritorsione ai danni del funzionamento delle istituzioni democratiche", Gelmini spiega:
«Posizioni estreme nel Pdl esistono ma sono abbastanza isolate. Tutti ci rendiamo conto dell'importanza della stabilità di governo, ne eravamo pienamente consapevoli anche prima della nota del Quirinale, la prospettiva delle elezioni anticipate non è una prospettiva utile per il paese e nemmeno una prospettiva possibile».
©RIPRODUZIONE RISERVATA