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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2013 alle ore 08:26.

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La pausa di Ferragosto fa bene a Piazza Affari. Giovedì, con la Borsa italiana chiusa per festività, era infatti stata giornata di storni per i listini (-1,06% l'indice Stoxx 600 europeo). Dopo una giornata di stop ci si sarebbe aspettati che l'indice Ftse Mib si rimettesse in pari scontando l'ondata di ribassi con un giorno di ritardo. Nulla di tutto ciò è avvenuto però, e così Milano ha potuto agguantare un'altra seduta di rialzi con un +1,23% che vale la palma di miglior Borsa europea insieme a Madrid, che con il suo +1% ha anch'essa fatto meglio della media europea dato che lo Stoxx 600 ha chiuso con un rialzo dello 0,33 per cento.
Il credito spinge Milano
La giornata di contrattazioni è stata segnata, come spesso avvenuto in queste settimane, dal fronte obbligazionario con lo spread tra Bund e BTp che ha rivisto un nuovo minimo da luglio 2011 chiudendo a 230 punti. Un segnale di normalizzazione dei rischi sulla tenuta dell'euro, di cui ha beneficiato soprattutto il comparto finanziario che notoriamente è più esposto all'andamento dei titoli di Stato e il cui peso in termini di capitalizzazione è storicamente preponderante sul listino milanese.
Bene le banche, bene Piazza Affari quindi, un ritornello ben noto agli operatori di Borsa e che ieri si è ripetuto ancora una volta. Grazie al +3,25% messo a segno dall'indice settoriale Ftse Italia Banche guidato dal colosso Intesa Sanpaolo (ieri miglior titolo del listino +6,4%) il Ftse Mib ha così potuto chiudere un'altra seduta con il segno più. La settima consecutiva per essere precisi. Dai minimi di giugno l'indice ha recuperato oltre 17 punti percentuali. Una performance che gli ha permesso di allinearsi agli altri indici europei nel saldo da inizio anno che, dopo il rialzo di ieri, si è attestato a +8,63% a poca distanza dallo Stoxx 600 (+9,89%).
In un contesto politico non certo favorevole, considerate le tensioni seguite alla condanna della Cassazione a carico di Silvio Berlusconi, gli investimento nei fondi specializzati sul mercato azionario italiano hanno registrato il maggior flusso settimanale di investimento da oltre 10 anni. Il dato - comunicato ieri da Epfr Global e relativo alla seconda settimana di agosto - è particolarmente rilevante perché arriva in un mese di agosto caratterizzato normalmente da volumi di scambio inferiori alla media per effetto del periodo di vacanza. Vacanza che non ha impedito all'industria dei fondi azionari europei di registrare a sua volta il maggior flusso settimanale di investimenti da più di un anno a questa parte.
Il quadro dei dati macro
La giornata di ieri si inserisce nel quadro relativamente positivo sia in Europa che negli Stati Uniti. Ieri in particolare sono arrivati da oltreoceano i dati sulle nuove costruzioni relative al mese di luglio, che sono salite del 5,9% certificando la ripresa del comparto immobiliare. Indicazioni che sono state solo parzialmente controbilanciate dall'indice Michigan sulla fiducia dei consumatori, sceso ad agosto a 80 punti contro una lettura attesa a 82,5. Indipendentemente dalle indicazioni di giornata, quello che spinge le Borse europee è il generale clima di fiducia tornato sul Vecchio Continente grazie a una serie di dati macroeconomici positivi. Un contesto di ripresa certificato da Eurostat pochi giorni fa con il dato sul Pil dell'area euro tornato a crescere nel secondo trimestre.
«L'Unione europea ha deciso di allentare la morsa dell'austerità, sia presente che futura; una mossa che ha stemperato le tensioni politiche in vista delle elezioni tedesche previste in settembre. Ecco perché è lecito attendersi con maggiori probabilità un tasso crescita economica meno negativo» sostiene Neil Dwane, responsabile azionario per l'Europa di Allianz Global Investors nel suo ultimo outlook sul Vecchio Continente.
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I DATI DEL GIORNO
Nuove costruzioni Usa
Il dato sulle nuove costruzioni negli Stati Uniti, uscito ieri, è stato positivo: questo conferma la ripresa del settore immobiliare. Le nuove costruzioni a luglio sono infatti aumentate del 5,9%.
Indice di fiducia
È invece uscito in calo l'altro indicatore congiunturale della giornata: l'indice sulla fiducia dei consumatori misurata dall'Università del Michigan. L'indice è sceso a 80 punti a metà agosto, dagli 83,9 punti della rilevazione precedente.
LE RAGIONI DEL BALZO
I listini di Milano e Madrid, per buona parte dell'anno rimasti al palo rispetto a Parigi e Francoforte, nell'ultimo mese hanno recuperato terreno arrivando quasi ad annullare lo scarto da inizio anno che li separava dall'indice Stoxx 600 che monitora l'andamento delle principali Borse europee. Il rally dei listini periferici è avvenuto in parallelo con il netto calo degli spread di Bonos e BTp con il corrispondente Bund tedesco ed è stato innescato dal miglioramento della congiuntura certificato dagli ultimi dati macroeconomici. Uno tra tutti quello sul Pil dell'area euro tornato a crescere nel secondo trimestre 2013

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