Dalla decadenza all'interdizione dai pubblici uffici, i nodi (e i tempi) del caso Berlusconi
4. I provvedimenti di clemenza e la nota di Napolitano

(LaPresse)
In una nota del 13 agosto, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricorda che «la normativa vigente esclude che Silvio Berlusconi debba espiare in carcere la pena detentiva irrogatagli e sancisce precise alternative, che possono essere modulate tenendo conto delle esigenze del caso concreto. In quanto ad attese alimentate nei miei confronti, va chiarito che nessuna domanda mi è stata indirizzata cui dovessi dare risposta». «La grazia o la commutazione della pena - si legge ancora nel messaggio - può essere concessa dal Presidente della Repubblica anche in assenza di domanda. Ma nell'esercizio di quel potere, di cui la Corte costituzionale con sentenza del 2006 gli ha confermato l'esclusiva titolarità, il Capo dello Stato non può prescindere da specifiche norme di legge, né dalla giurisprudenza e dalle consuetudini costituzionali nonché dalla prassi seguita in precedenza». «E negli ultimi anni - continua Napolitano -, nel considerare, accogliere o lasciar cadere sollecitazioni per provvedimenti di grazia, si è sempre ritenuta essenziale la presentazione di una domanda».
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