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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2013 alle ore 08:24.

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(Reuters)(Reuters)

È salito a 42 morti il bilancio del duplice attentato compiuto oggi a Tripoli, nel nord del Libano. Lo hanno reso noto fonti mediche e della sicurezza. I feriti sono più di 500.; si tratta dell'attentato più cruento nel Paese dalla fine della guerra civile nel 1990. Tutte le vittime sono decedute nell'esplosione presso la moschea di at-Taqwa, mentre si contano per il momento numerosi feriti nell'altro sito religioso colpito, quello di al-Salam.

Questa notte l'aviazione israeliana ha bombardato un obiettivo in Libano in risposta al lancio di razzi ieri dal Libano verso Israele, secondo quanto dichiarato da un portavoce. Una fonte ha detto che il «sito terroristico» bombardato si trova vicino Nàameh, tra Beirut e Sidone. Il razzo avrebbe infatti colpito la base di Nàmeh. Lo afferma la tv libanese Al-Manar citando un gruppo di militanti palestinesi.

Colpita postazione palestinese
È scattata nella notte la rappresaglia d'Israele per i razzi lanciati ieri dal Libano meridionale contro la Galilea, uno dei quali intercettato dal sistema difensivo anti-missilistico «Iron Dome» mentre due si sono abbattuti al suolo in zone abitate, seppure senza causare feriti: secondo l'agenzia di stampa ufficiale libanese «Ann», l'Aviazione dello Stato ebraico ha infatti «bombardato» e «colpito in pieno» una «postazione terroristica» situata tra Beirut e Sidone, nei pressi del villaggio libanese di Naameh.

Il razzo lanciato da Israele contro la base libanese di Nàmeh non ha provocato feriti o danni significativi, riferisce ancora la tv libanese Al-Manar. L'emittente cita un portavoce del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina-Comando Generale il quale dice che il Fronte stesso è rimasto sorpreso di essere stato preso come bersaglio in quanto il lancio del primo razzo sparato ieri dal Libano verso Israele era stato rivendicato da un gruppo musulmano sunnita separato, collegato ad al Qaeda.

La risposta ai razzi lanciati ieri
Il bombardamento del «sito terroristico» tra Beirut e Sidone è «in riposta ai quattro razzi lanciati ieri sul nord di Israele». Lo dice l'esercito israeliano, il cui portavoce Peter Lerner ha sottolineato che Israele non «tollererà aggressioni terroristiche che partono dal Libano«. «L'attacco di ieri - ha proseguito - è una lampante violazione della sovranità israeliana ed ha messo a repentaglio la vita civile di Israele». Attacco di cui è «responsabile il governo libanese».

Governo britannico: usate arme chimiche
Secondo il governo britannico i bombordamenti di due giorni fa nei pressi di Damasco rappresentano «un attacco chimico del regime di Assad». Lo ha denunciato in un discorso televisivo William Hague, segretario del Foreign Office.
«Noi pensiamo che sia un attacco chimico del regime di Assad su grande scala, ma vogliamo che le Nazioni Unite possano stabilirlo», ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico in un intervento televisivo trasmesso da Bbc e Sky News.

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