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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2013 alle ore 11:08.

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«Nella prova si vive». È questo il titolo dell'incontro clou della giornata conclusiva del XXXIV° Meeting dei Popoli di Rimini che mette il sigillo ad una intensa settimana di dibattiti e confronti sul tema "Emergenza Uomo", con la politica nazionale tradizionale protagonista come confermato dagli interventi di molti ministri e sottosegretari e di volti noti del mondo dell'economia. Oltre 800mila le presenze registrate dagli organizzatori, che confermano i numeri del 2012 e del 2011.

Ad aprire il Meeting è stato il presidente del Consiglio Enrico Letta, e il capo dello Stato Giorgio Napolitano intervenuto con un videomessaggio; ma sul palco della kermesse ciellina si sono alternati ministri (presente metà governo), rappresentanti di sindacati e associazioni di categoria, religiosi, studiosi, attori e sportivi. Nelle ultime ore della kermesse, gli organizzatori hanno poi "lanciato" la 35esima edizione del Meeting, in programma dal 24 al 30 agosto 2014 con il titolo: "Verso le periferie del mondo e dell'esistenza. Il destino non ha lasciato solo l'uomo".

Nel primo pomeriggio di oggi prenderanno la parola Antranig Ayvazian, Capo spirituale degli Armeni cattolici dell'Alta Mesopotamia, Siria del Nord; Massimo Ilardo, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre - Italia; Nawras Sammour, incaricato del Jesuit Refugee Service per il Medio Oriente e il Nord-Africa. Ad introdurre il dibattito sarà Roberto Fontolan, Direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, mentre l'intervento conclusivo è affidato ad Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli.

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