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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2013 alle ore 12:45.

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Genova conquista l'oro sulla scia della pallanuoto - Le classifiche

Si aggiornano diversi parametri, nell'Indice di sportività curato dal Gruppo Clas, ma ci sono province che non abbandonano le posizioni di vertice. E così, arrivati all'edizione numero 7, Genova si aggiudica uno scudetto già vinto nel 2010, piazzandosi davanti a Trento e raggiungendola nell'albo d'oro. Sul podio c'è anche Livorno, vittoriosa in una occasione.

Ancora una volta, nel successo del capoluogo ligure c'è lo zampino del calcio, in particolare di quello professionistico, con due squadre che si sono ritrovate in serie A dopo una parentesi dovuta alla retrocessione della Sampdoria. Ma Genova è tanto di più. Ci sono i risultati, evidenziati dalla classifica relativa a Londra 2012, e c'è una tradizione di prim'ordine. Neanche a farlo apposta, questo 2013 è ricco di ricorrenze importanti: il 7 settembre compie 120 anni il Genoa, l'8 settembre ne fa 100 lo storico Miglio marino di Sturla, manifestazione natatoria "in acque libere" aperta a tutti.

E poi questo è l'anno del centenario della Pro Recco, proprio in questi giorni protagonista di una polemica con la Federazione nuoto. Si tratta della società capofila della pallanuoto a livello mondiale, con un palmares che comprende tra l'altro 27 scudetti (di cui otto consecutivi tra il 2006 e il 2013) e sette Coppe dei campioni. Uno sport che trova in Liguria linfa inesauribile. Basta guardare alla più stretta attualità: Recco e Rapallo fresche del titolo italiano maschile e femminile a livello seniores, Camogli campione d'Italia Under 20 e seconda nell'Under 17 (alle spalle della... vicina Savona), Bogliasco "scudettata" con gli Under 15.

«Il nostro territorio è una fucina di grandi della pallanuoto, seguiti con partecipazione da un pubblico appassionato». A parlare è Alessandro Ghibellini, 66 anni, avvocato di spicco, dieci volte campione d'Italia con la Pro Recco negli anni 60 e 70, campione del mondo con gli Azzurri di Berlino 1978 e "titolare" di una famiglia di sportivi ricca di allori, che ricorda anche il contributo genovese al successo olimpico del primo Settebello, quello di Londra 1948. Allargando lo sguardo, l'ex campione non è sorpreso dal successo della sua città e dà anche una spiegazione "sociologica": «Viviamo in un territorio poco generoso, stretto fra i monti e il mare, che nei secoli ha portato a costruire uno spirito di sacrificio e di solidarietà, basti pensare allo sviluppo delle società di mutuo soccorso. Questi valori si ritrovano poi nello sport, soprattutto nelle discipline di squadra».

Ghibellini spezza anche una lancia a favore della qualità dell'impiantistica locale, non nascondendosi, peraltro, una lacuna (quella di un palasport di alto livello) che porta con sé piazzamenti scadenti quando si parla di pallacanestro e pallavolo.
A proposito di impianti altri interlocutori sono più severi, a partire da Antonio Micillo, delegato provinciale del Coni. «C'è qualche buona novità – dice – come quella dello stadio Carlini "riqualificato" e ora gestito dal Cus Genova per il rugby, o l'intervento del settore giovanile del Genoa nella struttura polisportiva della Sciorba. Ma in generale è difficile tenere il passo e adeguare gli impianti alle esigenze attuali dei vari sport. Il Coni ha abbracciato il progetto della Sampdoria per la creazione di una cittadella dello sport alla Fiera del mare, che comprenderebbe anche un nuovo palazzetto. A livello nazionale, Coni Servizi è advisor della Samp per questa iniziativa. In provincia, invece, è più facile lavorare, anche perché si individuano meglio le varie esigenze. Ci sono località ben attrezzate e belle manifestazioni».

Angelo Giulio Torti è stato, dal 2004 al 2012, l'ultimo assessore allo Sport della provincia di Genova. Ricorda che nei primi tre anni della sua gestione (con il contributo di Regione e Fondazione Carige) furono realizzati 36 terreni in erba sintetica su altrettanti campi e accenna anche a una serie di manifestazioni dedicate allo sport "di cittadinanza", che si sono svolte in numerosi spazi cittadini. «Ma è chiaro – aggiunge – che con il passare del tempo il problema dei fondi è sempre più grave e coinvolge lo sport sotto vari aspetti, a partire dall'attività che non si riesce a fare nelle scuole».

A livello dirigenziale il massimo rappresentante genovese è Carlo Croce, che – come in passato il padre Beppe – è presidente dello Yacht Club italiano (la società velica più antica e blasonata d'Italia, nata nel 1879), della Federazione italiana vela – che ha sede proprio a Genova – e della International sailing federation, l'organismo velico mondiale. «Fatico un po' – dice – a riconoscermi in questa eccellenza sportiva. Ho l'impressione, per esempio, che in altre città di varie dimensioni si investa di più e meglio sugli impianti. Senza criticare questa o quell'amministrazione, penso che a Genova sia sempre laborioso accendere l'interesse dei politici per idee e manifestazioni che sono davvero importanti. Detto questo, siccome lo sport è una cosa seria, e i genovesi sono gente seria, la passione e il potenziale della nostra provincia non sono comunque in discussione».

g.bagnasco@ilsole24ore.com

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