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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2013 alle ore 16:52.

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Topi nel centro trasfusioni dell'ospedale di Cosenza. Questa la "sorpresa" trovata dagli ispettori del ministero della Salute inviati lo scorso 12 agosto dal ministro Lorenzin, a seguito di un presunto caso di malasanità costato la vita a un uomo 79enne, deceduto lo scorso 4 luglio all'ospedale di Cosenza poche ore dopo una trasfusione di sangue contaminata da germi. A riferirlo all'Adnkronos Salute è Gianfranco Scarpelli, direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Cosenza: «Nella relazione - afferma Scarpelli - si fa riferimento a esche per topi e alla presenza occasionale di roditori nei locali del servizio trasfusionale».

Gli "007" del ministero hanno rilevato una serie di irregolarità, anche gravi. «Gli ispettori - sottolinea il direttore generale dell'Azienda sanitaria di Cosenza, Paolo Gangemi - nel loro verbale hanno però riconosciuto anche il grande sforzo del management aziendale ad attivare le procedure di controllo del Centro. Resta però il fatto che la struttura è vecchia e le carenze strutturali ci sono e sono emerse. Su questo non ci sono dubbi».

Gli ispettori hanno consegnato al direttore dell'Azienda sanitaria una serie di indicazioni da rispettare. «Tra queste - spiega Gangemi - c'è l'inibizione della password di accesso alla banca dati del Centro. D'ora in avanti l'accesso al software sarà consentito solo al direttore sanitario di presidio». C'è poi l'invito al rispetto delle linee guida. «Di fatto ci sarà una divisione netta delle responsabilità. Ogni operatore del Centro risponderà direttamente del proprio lavoro». Inoltre, l'Azienda sanitaria dovrà nominare in fretta «entro settembre», il nuovo direttore del Centro.

Il ministro Lorenzin dispone indagini sull'ospedale di Orbetello
Intanto, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in seguito a notizie di stampa che riferiscono di circostanze non chiarite in merito alla morte di una diciassettenne all'ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello, ha disposto un'indagine ispettiva finalizzata a verificare se siano state rispettate tutte le procedure previste per assicurare agli assistiti i livelli di qualità e di sicurezza previsti. Lo ha reso noto il ministero della Salute, ricordando che il ministro aveva già avviato analoga indagine per accertare all'Ospedale di Grosseto l'esistenza di specifiche ed adeguate procedure finalizzate ad evitare il verificarsi di errori nelle trasfusioni di sangue. Nell'ospedale grossetano infatti domenica scorsa si era verificato il decesso di un 76enne al quale era stata praticata una trasfusione con una sacca di sangue sbagliata, destinata ad un altro ricoverato.

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