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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2013 alle ore 16:13.

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Aumento Iva ad ottobre? Fassina: «Inevitabile», Brunetta: «Straparla». Ecco il nuovo fronte tra Pd e Pdl

L'accordo in extremis sullo stop all'Imu non porta in dote nessuna "pacificazione" tra favorevoli e contrari schierati nella fila di Pd e Pdl, ma solo al loro riposizionamento su un nuovo fronte che si chiama aumento Iva. Lo conferma - a poche ore dal Cdm che ha varato il riassetto delle tasse sugli immobili - la polemica scoppiata tra Stefano Fassina, viceministro Pd all'Economia, e il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta. Il primo considera le risorse per la copertura «irrimediabilmente sottratte» allo sforzo di scongiurare l'aumento Iva dal 1° ottobre, ormai inevitabile, e il secondo che lo accusa di straparlare «per amor di polemica e di ideologia».

Fassina: un effetto del compromesso sull'Imu
A dar fuoco alle polveri, in mattinata, un commento di Fassina apparso su un blog dell'Huffington Post: «In una fase così difficile, dedicare un miliardo per eliminare l'Imu per meno del 10% degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell'aumento dell'Iva previsto, oramai irrimediabilmente grazie alla "vittoria" del PdL sull'Imu, per il 1 ottobre». Quello di ieri è stato «un compromesso utile» tra due forze politiche «che sono e rimangono alternative per valori, programmi e interessi materiali rappresentati».

Brunetta smentisce: nessun aumento Iva ad ottobre
L'uscita non piace a Brunetta, che dissotterra subito l'ascia di guerra seppellita in occasione dell'accordo sull'Imu per andare all'attacco del viceministro Pd con una nota che non lascia dubbi: «Non ci sarà alcun aumento dell'Iva da ottobre, come da accordi di maggioranza», e Fassina evidentemente straparla. «Aspettiamo smentite dal ministero dell'Economia e delle finanze. Questo modo di fare del viceministro Fassina non è accettabile, in quanto produce incertezza e confusione. Perché?».

Cicchitto e Delrio in campo
A rincalzo si fa sentire anche unioo dei leader Pdl, Fabrizo Cicchitto, che boccia come «stupefacente» la dichiarazione di Fassina, paragonando il viceministro a «colui che per far dispetto alla moglie si tagliò gli zebedei». «Forse indispettito per il fatto che la riduzione dell'Imu possa apparire o anche essere un risultato positivo per il Pdl, allora ipotizza - aggiunge - che essa possa portare ad un aumento di Iva peraltro da tutti non voluto. Abbiamo l'impressione che il presidente Letta si nutra qualche serpe in seno». Sull'altro fronte, dà manforte al collega di partito il ministro piddino per gli Affari regionali e le Autonomie, Graziano Delrio, che a Sky Tg24 dichiara: «E' evidente che noi dobbiamo provare a ridare fiato all'economia e quindi ci impegneremo tutti, è altrettanto evidente che avere dedicato molte risorse all'Imu creerà qualche problema in piu' sulla questione dell'Iva, su questo Fassina ha ragione».

Appello di Confcommercio alla politica: evitare battaglie di parte
Insomma, archiviato o quasi il dossier Imu, la stop all'aumento Iva di ottobre si candida, come largamente previsto da molti osservatori, a nuovo spunto polemico per tenere vive le tensioni interne alle "larghe intese". Preoccupata Confcommercio, che non perde tempo a chiedere «alla politica tutta e al governo di evitare battaglie di parte e trovare le risorse indispensabili al superamento definitivo dell'aumento dell'aliquota dal 21 al 22 per cento», e non compromettere così «I timidi e flebili segnali di ripresa che ancora non hanno prodotto effetti sui consumi».

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