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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2013 alle ore 20:25.

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Berlusconi: stop al Governo se la sinistra mi impedisce di fare politica. Franceschini: niente ricatti

«Sarebbe disdicevole se il Governo cadesse, ma naturalmente non siamo disponibili a mandare avanti un Governo se la sinistra dovesse intervenire su di me, sul leader del Pdl, impedendogli di fare politica». Lo ha detto ieri sera Silvio Berlusconi in un collegamento telefonico con Bassano del Grappa dove era in corso una riunione dell'Esercito di Silvio. «Dopo 20 anni dalla mia discesa in campo - ha detto - si ripete la stessa situazione: tentano di nuovo di togliermi di mezzo attraverso misure giudiziarie che nulla hanno a che vedere con la democrazia».

Franceschini: ricatto da respingere al mittente
«Il ricatto di Berlusconi va respinto al mittente a stretto giro di posta: non violeremo mai le regole dello Stato di diritto per allungare la durata del governo». Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha commentato a stretto giro le parole di Berlusconi.

Controffensiva sulla Giustizia, oggi la firma dei referendum dei Radicali
Stretto tra la condanna della Cassazione per frode fiscale e l'imminente riunione della Giunta per le elezioni del Senato che il 9 settembre discuterà la sua decadenza da senatore, altolà dell'ex premier è il primo passo di una controffensiva in grande stile sul fronte della Giustizia. Dopo un incontro, ieri, con il leader dei Radicali, Marco Pannella, oggi Berlusconi lancerà tra i suoi la raccolta delle firme necessarie per promuovere i 6 referendum sulla giustizia (ne servono 500mila, c'è tempo fino al 15 settembre), forse recandosi già in mattinata ad uno dei tanti gazebo allestiti dai Radicali prima di rientrare ad Arcore.

Tra gli obiettivi, una norma sulle responsabilità dei giudici
La scelta di sposare i referendum radicali era stata preannunciata già nel corso del colelgamento con Bassano del Grappa: «Abbiamo un'occasione, i referendum dei radicali sulla giustizia - ha spiegato parlando ai suoi fan - a cominciare da quello sulla responsabilità dei giudici. Finora i giudici vivono in un Olimpo, sono persone che, come gli altri impiegati pubblici, hanno semplicemente vinto un concorso, eppure sono incontrollabili, non rispondono a nessuno, sono assolutamente irresponsabili». «Per raccogliere le firme - ha aggiunto Berlusconi - c'é bisogno di un certificatore, di un notaio o un consigliere regionale, occorre mettere dei gazebo. La gente ha tanta voglia di accorrere a firmare».

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