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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2013 alle ore 06:43.

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NAPOLI
Per spegnere l'incendio che avrebbe potuto facilmente diventare un rogo, è intervenuto il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, specificando che non c'è alcuna richiesta d'arresto per Silvio Berlusconi che dorme nei cassetti dei suoi pm. Quelle che circolano nei palazzi del potere romani, ha chiarito, sono notizie «prive di qualsiasi fondamento». Dunque, nessun agguato da parte dei sostituti procuratori partenopei al Cavaliere appena questi perderà la carica di parlamentare. «Non c'è e per rispetto della legge non potrebbe esserci», ha troncato il dibattito Colangelo.
Nel capoluogo campano, Berlusconi è sott'inchiesta per corruzione in relazione alla presunta compravendita di parlamentari all'epoca del secondo Esecutivo guidato da Romano Prodi, nel 2007. Il 23 ottobre prossimo, il gup Amelia Primavera deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico dell'ex Premier avanzata dal pool che ha raccolto le dichiarazioni auto-accusatorie di Sergio De Gregorio, che ha rivelato di aver ricevuto come pagamento per il passaggio da IdV al centrodestra due milioni di euro. Soldi provenienti dal Cavaliere e consegnatigli dal faccendiere Valter Lavitola, sul quale pende analoga richiesta di rinvio a giudizio. Sarebbe stato proprio l'ex direttore dell'Avanti, secondo quanto emerge dai verbali di interrogatorio di De Gregorio, a consegnargli le tranche del pagamento illecito, in alcune occasioni fin dentro gli uffici di Palazzo Madama.
Prima di arrivare alla tappa del 23 ottobre, però, il gup terrà un'udienza preliminare intermedia, fissata al 18 settembre, per esprimersi sui nuovi atti depositati dalla difesa di Berlusconi: un parere di un costituzionalista sulla insindacabilità dei parlamentari e una serie di lettere scritte, a partire dagli anni Novanta, da De Gregorio all'ex premier per dimostrare l'appartenenza ideologica del politico campano all'area di centrodestra e i rapporti maturati nel tempo tra i due, ben prima quindi che De Gregorio si candidasse con Italia dei Valori. Berlusconi ha più volte ribadito di non aver corrisposto alcuna cifra per il passaggio dell'ex presidente della commissione Difesa del Senato alla minoranza. Il gup Primavera dovrà decidere anche sulla richiesta di patteggiamento avanzata dall'ex senatore dipietrista, assistito dall'avvocato Carlo Fabbozzo, a venti mesi di carcere. Sono state invece già respinte le eccezioni di incompetenza territoriale, presentate dalla difesa del Cavaliere (avvocati Niccolò Ghedini e Michele Cerabona), finalizzate a trasferire il procedimento a Roma.
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