Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2013 alle ore 06:40.

My24


ROMA
Un piano triennale, 2014-2016, di assunzioni di personale docente e amministrativo. Che copra il turnover previsto per quel periodo, già calcolato in circa 44mila posti; a cui potrebbero aggiungersi nuovi posti per il sostegno (trasformando l'organico di fatto in organico di diritto) e altri posti che si formerebbero mettendo insieme gli spezzoni orari (le ore eccedenti l'orario normale di cattedra).
Sarebbe questo il piatto forte del provvedimento sulla scuola, annunciato ieri dal premier, Enrico Letta, e dal ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che probabilmente arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri lunedì 9 settembre (comunque prima dell'avvio del nuovo anno scolastico).
Il nuovo piano triennale di assunzioni di prof e Ata (il personale amministrativo) prorogherebbe quello Gelmini–Tremonti, conclusosi con l'immissione in ruolo, da settembre, di 11.268 docenti (la questione dell'assunzione di 3.370 Ata è in sospeso per rilievi dell'Economia). Per quanto riguarda i posti disponibili per il nuovo piano, mentre è certo il dato sui pensionamenti (da coprire tutti, 44mila posti), è ancora in discussione con l'Economia l'ampliamento per quanto riguarda il sostegno e l'intervento sugli spezzoni orari.
Nel provvedimento dovrebbe poi essere riproposta, con modifiche rispetto al testo espunto dal decreto D'Alia, la norma "salva presidi" per venire incontro alle regioni dove il concorso del 2011 è stata annullato da sentenze della magistratura (come accaduto per esempio in Lombardia). La nuova norma, spiega il capo dipartimento per l'Istruzione Luciano Chiappetta, «punta ad assicurare coperture al maggior numero di scuole senza dover dare delle reggenze; e tutelare chi ha già sostenuto e superato le prove».
Nel provvedimento dovrebbero entrare anche interventi di regolamentazione sui libri di testo, l'incremento della quota di finanziamento ordinario alle scuole per il funzionamento (ma questo punto è subordinato al reperimento di risorse dal bilancio del Miur). Sempre problemi di copertura sono da sciogliere per risolvere la questione dei 3.500 docenti inidonei e per le circa 5mila unità che potrebbero andare in pensione con le norme pre-Fornero.
«È positivo l'arrivo di un nuovo piano di assunzioni. Ma serve anche un impegno politico da parte del Governo sul rinnovo del contratto e sul recupero degli scatti d'anzianità», sottolinea il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi