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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2013 alle ore 16:10.

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Fiat: senza legge sulla rappresentanza no impegno in Italia

La Fiat ha comunicato oggi a Fiom-Cgil che accetterà la nomina dei suoi rappresentanti sindacali aziendali a seguito della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 23 luglio. È quanto si legge in una nota del Lingotto. In questo modo l'azienda «intende rispondere in maniera definitiva a ogni ulteriore strumentale polemica in relazione all'applicazione della decisione della Suprema Corte».

Peraltro, ricorda Fiat, «questa fissa, come ovvio, un principio di carattere generale - la titolarità dei diritti di cui all'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori alle organizzazioni sindacali che abbiano partecipato alle trattative per la sottoscrizione dei contratti applicati in azienda - la cui riferibilità alla Fiom nella concreta situazione Fiat è più che dubbia».

In ogni caso come peraltro suggerito anche dalla Corte Costituzionale, conclude Fiat, un intervento legislativo è «ineludibile»: «la certezza del diritto in una materia così delicata come quella della rappresentanza sindacale e dell'esigibilità dei contratti - si legge - è una condicio sine qua non per la continuità stessa dell'impegno industriale di Fiat in Italia».

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