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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2013 alle ore 16:01.

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Grillo ai suoi: presto un nuovo V-Day, tenetevi pronti

«Presto faremo il terzo V-Day - il terzo nella storia del Movimento 5 Stelle - Tenetevi pronti». Stretto tra i malumori interni e le voci di una pattuglia di transfughi pronti a sostenere un esecutivo a guida Pd, il leader del movimento, Beppe Grillo, prova a ricompattare i suoi tornando alla protesta dura. In un post pubblicato oggi sul suo blog dal titolo inequivocabile, «Siamo in guerra», Grillo attacca anche gli incerti del suo fronte, in particolare tra i senatori M5S: «Chi vuole guardarsi l'ombelico si tiri fuori. Il M5S non è il suo ambiente».

La "chiamata alle armi" durante l'assemblea dei senatori M5S
Il post di Grillo và in Rete mentre a Palazzo Madama è ancora in corso il confronto tra i senatori grillini, tornati a riunirsi dopo il primo incontro di ieri, per discutere la politica del movimento, incerta tra linea Grillo (prevalente, favorevole ad elezioni subito con il "Porcellum") e chi pensa che si debba discutere l'ipotesi di un Letta Bis che dia un ruolo centrale al Movimento. Alla notizia del post di "chiamata alle armi" la senatrice Sara Paglini risponde senza indugi nel corso dell'assemblea: «Prepariamo l'elmetto, siamo in guerra». In mattinata, a dar voce agli "aperturisti" ci pens ail senatore Luis Orellana: «Bisogna essere pronti e non avere tabù. Potremmo avere un fortissimo peso contrattuale. In Sicilia abbiamo una alleanza in corso. A Ragusa abbiamo vinto il ballottaggio perché siamo stati aiutati».

«Siamo in guerra», messaggio estremo per riprendere l'iniziativa
«Siamo in guerra, una guerra che deciderà il destino di questo Paese per il prossimi decenni», scrive Grillo con la chiara intenzione di riprendere l'inziativa politica e mettere in ombra gli eventuali dissensi interni. «O ci sarà una svolta o una lenta stagnazione con facce nuove a proteggere i vecchi interessi di sempre. Le giovani generazioni non hanno un futuro, laureati e diplomati hanno lasciato l'Italia a centinaia di migliaia in questi anni alla ricerca di lavoro e di opportunità. Sono loro i nostri rifugiati politici costretti ad espatriare, come i siriani, come i libici. Prendono il treno al posto dei barconi».

Grillo cita Kasparov, Battista replica: «Negli schacchi esiste lo stallo»
Nel post, Grillo ricorda anche le parole di Kasparov, il campione sovietico - «gli scacchi sono il gioco più violento che esiste. Ed è una partita a scacchi con un Sistema Organizzato a norma di legge quella in corso da anni in Italia» - provocando una replica via Twitter quasi in tempo reale del senatore grillino Lorenzo Battista: «Lo scacchi é un gioco bellissimo. Mi spiace leggere chi parla di questo gioco é non sa che esiste lo stallo!». Poi il rimando alla definizione di stallo pubblicata da Wikipedia: «"stallo" é il termine scacchistico con cui si indica la situazione in cui un giocatore non ha a disposizione mosse legali effettuabili pur non trovandosi sotto scacco. Lo stallo
determina la fine immediata della partita col risultato di patta».

I primi due V-Day nel 2007 e nel 2008
Il primo V Day - abbreviazione per "Vaffanculo Day", simboleggiato da una V che sta anche per Vendetta) si è svolto nel 2007, in una data simbolo per la storia italiana, l'8 settembre, con l'obiettivo di raccogliere le firme firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare sulla candidabilità ed eleggibilità dei parlamentari, i casi di revoca e decadenza dei medesimi e per modificare la legge elettorale. Il V2-Day si è invece svolto il 25 aprile 2008, sempre promosso da Grillo, per raccogliere le firme necessarie a tenere tre referendum abrogativi del finanziamento pubblico all'editoria, dell'ordine dei giornalisti, e della legge Gasparri sull'assetto radiotelevisivo italiano.

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