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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 07:25.

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Al via gli Europei di basket. Italia, cuore e coraggio contro gli infortuni

Hackett play, Gallinari guardia, Mancinelli ala piccola, Bargnani ala forte, Gigli pivot. Sesto uomo: Polonara. Provate, per gioco, a schierare il quintetto degli assenti eccellenti contro uno qualsiasi di quelli di cui potrà invece disporre coach Pianigiani sui parquet sloveni. Risultato? Sarebbe netta vittoria a favore dei primi, senza dubbio. Basti questo a dare l'idea di come il cammino azzurro sarà tutto in salita a partire dalla prima palla a due a Capodistria (contro i russi), fino all'ultimo decimo di secondo contro gli svedesi, lunedì. In mezzo i duelli con Turchia, Finlandia e Grecia, tanto per non farci mancare niente. Chiarito il contesto generale, però, non è più tempo di rimpianti o alibi. Proveremo a giocarcela, con qualche speranzella di farcela.....

Ricordo dolce – Basta, almeno per farsi coraggio, ripensare a cosa accadde in Finlandia, 10 anni fa. Gli azzurri di Charlie Recalcati, ugualmente sottovalutati e incerottati, conquistarono un sorprendente bronzo, porta d'accesso per il clamoroso argento di un anno dopo ad Atene . Altri tempi, altro basket, si dirà, ma quella squadra dimostrò che cuore e coraggio riescono, a volte, ad arrivare laddove la ragione neppure osa....

Punti deboli e punti di forza – Gli infortuni hanno privato il cittì di capitano (Mancinelli), big (Gallinari, Bargnani), prospetti più intriganti (Hackett – out in parte anche per sua scelta – e Polonara, che davvero avrebbe fatto un gran comodo col suo atletismo unito al tiro dalla distanza). Che fare, quindi? Correre, difendere, segnare da fuori. Come? Col basket cerebrale dell'esordiente Travis Diener e le gambe e la spinta di Cinciarini, l'estro del neo-Pistons Datome e la leadership del neo-Spurs Belinelli, la raggiunta maturità di Aradori, la sfrontatezza di Alessandro Gentile, qualche pallone sottocanestro per Cusin e Melli. E poi durezza mentale, capacità di non abbattersi, non mollare mai quando arriveranno break sfavorevoli, per ripartire e costruire ogni canestro, mattoncino dopo mattoncino. Basterà? Forse no, ma è l'unica strada.

Gli avversari – Temibili, di nome, non è però scontato lo siano anche nei fatti. La Russia, come noi , è senza molti big (Kirilenko su tutti) e Karassev è cittì da appena poche settimane, ma il talento di Shved basta e avanza; la Turchia è un mix di muscoli e veterani, che il "nostro" Boscia Tanjevic (oro con l'italia nel '99) dovrà riuscire a governare; la Finlandia è la classica buccia di banana su cui si rischia di fare un brutto capitombolo; la Grecia di Andrea Trinchieri ha esperienza, voglia di riscatto dopo il mancato approdo a Londra 2012 e Vassili Spanoulis, da due anni re d'Eurolega con l'Olympiacos; la Svezia ha i due Nba Jerebko (compagno di Datome a Detroit) e Taylor (Bobcats). Alla seconda fase passano le prime tre dei quattro gironi. Le 12 elette saranno divise in altri due raggruppamenti: le prime quattro di ognuno andranno ai quarti

Favorite – La Spagna campione in carica da due edizioni e argento olimpico a Pechino2008 e Londra2012 (c'è Marc Gasol, out Pau e Navarro), poi la Francia di Tony Parker (argento due anni fa), la Lituania dei giganti (può schierare un quintetto intero oltre i 210 cm!) per il podio. Di poco sotto Slovenia, Grecia, Turchia, Croazia, Serbia (ma non c'è Teodosic), Russia (bronzo 2011 e a Londra). Le sorprese? Occhio a Macedonia (quarta a Lituania 2011) e Georgia.

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