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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 15:01.

La dimissioni di Maurizio Dècina dall'Agcom, dovute purtroppo a gravissimi problemi personali, aprono un problema, politico e istituzionale al tempo stesso, per la sua sostituzione, in particolare al Partito Democratico. Dècina è stato nominato, con voto segreto, dai gruppi parlamentari del Pd, nella scorsa legislatura. Segretario politico era Pierluigi Bersani. Da allora è cambiata la composizione dei gruppi parlamentari del Pd e, soprattutto, lo stesso Pd si trova in una fase precongressuale con Guglielmo Epifani quale segretario reggente.
Gli ostacoli ad una rapida sostituzione
La prima incognita riguarda i tempi: il buonsenso istituzionale e i problemi che sono davanti all'Agcom nei prossimi mesi (diritto d'autore, rete NGN e Cassa depositi e prestiti, gara delle frequenze e implementazione del nuovo Piano frequenze con refarming banda 700 Mhz) suggerirebbero una soluzione rapida. Siamo però in una fase politica quanto mai turbolenta, tra la vicenda giudiziaria di Silvio Berlusconi e le decisioni economiche e fiscali (copertura Imu, aumento Iva eccetera) che incalzano. Alle quali si aggiunge il conflitto precongressuale nel Pd.
Authority sbilanciata a favore del Pdl
L'Agcom può, però, restare a lungo sbilanciata in conseguenza delle dimissioni di Dècina? Il Consiglio, infatti, si riduce da cinque a quattro membri, di cui due nominati dal Pdl. Attenzione: se dovesse verificarsi una crisi di governo ed eventuali elezioni, pur osteggiate dal Quirinale, l'Agcom dovrà varare il Regolamento sulla par condicio per l'emittenza privata (per la Rai è compito della Vigilanza).
Sassano in corsa
La seconda incognita riguarda il nome del sostituto di Maurizio Dècina. Nella votazione alla Camera il secondo nome per voti ottenuti fu quello di Antonio Sassano. Uno dei maggiori esperti europei e mondiali sulle reti, sulle tecnologie digitali e sull'uso dello spettro radioelettrico. Un tecnico, che però conosce anche la politica e le problematiche dei rapporti tra media e partiti, oltre alla rivoluzione in atto nei contenuti televisivi.
Tecnico o politico? Pd al bivio
Bisogna capire che tipo di profilo sceglierà il Pd per il nuovo commissario Agcom, dopo che, tra l'altro, nella scorsa legislatura, ha "ceduto" a Pierferdinando Casini e all'Udc il secondo commissario del centro-sinistra. Se un politico, o un tecnico al di fuori dei partiti o un outsider assoluto, magari coinvolgendo anche il mondo esterno al partito. Certo, le dimissioni di Dècina aprono un nuovo fronte per un partito già impegnato su diversi fronti: il Pd ne avrebbe fatto a meno ma ora dovrà decidere (e i contatti informali sono già iniziati).
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