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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2013 alle ore 11:40.

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Enrico Giovannini (Ansa)Enrico Giovannini (Ansa)

Il governo varerà un provvedimento sulla riduzione del cuneo fiscale entro la metà di ottobre. Lo annuncia il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, a margine del seminario Ambrosetti di Cernobbio. «Con il ministero dell'Economia stiamo facendo delle simulazioni - afferma Giovannini - e stiamo verificando le varie ipotesi. A metà ottobre faremo la nostra proposta. Sappiamo che la Legge di stabilità é il luogo nel quale si fanno le scelte pluriennali».

In quanto all'ipotesi che si possa andare verso un taglio del cuneo fiscale «selettivo, e cioé diretto solo a determinate categorie di imprese, ad esempio solo per chi fa investimenti, é una delle possibilità in campo visto che le risorse sono quelle che sono - osserva Giovannini - ogni volta ci si aspetta un provvedimento risolutivo per tutti i problemi» e «dovrà essere introdotto anche in un'ottica pluriennale. Non possiamo immaginare di fare tutto nel 2014, visto il livello delle risorse a disposizione - ha ricorda il ministro - ma dobbiamo dare alle imprese la certezza che da qui ai prossimi anni ci sarà un percorso». Anche perché «la crescita - ricorda Giovannini in un'intervista a Sky TG24 - da sola non basterà a riassorbire i 3 milioni di disoccupati che abbiamo. C'è però un aspetto positivo: da quattro mesi il tasso di disoccupazione non aumenta più».

Il ministro: no a crisi di governo, serve stabilità
Anche per il responsabile del Welfare un'eventuale crisi di governo potrebbe mettere a repentaglio l'uscita dell'Italia dalla crisi. «L'instabilità minaccia la ripresa, una crisi renderebbe incerta ogni prospettiva: se cade il governo saltano 20 provvedimenti di grande rilievo, per agganciare la ripresa serve un governo e serve un Parlamento». Insomma «per continuare i cambiamenti strutturali che servono serve stabilità». «Non sono convinto che ci sia bassa coesione» all'interno del governo, confida, e porta l'esempio dell'Imu, come «tutti i partiti puntavano ad una modifica dell'imposta».

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