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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2013 alle ore 20:00.
L'ultima modifica è del 08 settembre 2013 alle ore 18:11.

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Vigilia d'attesa per Silvio Berlusconi. Oggi si riunisce la Giunta per le elezioni e immunità parlamentari del Senato, chiamata a pronunciarsi sulla decadenza dell'ex premier da Palazzo Madama. Si inizia con la relazione di Andrea Augello del Pdl. E si parte da una situazione non favorevole al Cavaliere: sono infatti 14 i senatori che si sono già detti favorevoli alla decadenza in base alle norme della legge Severino, mentre ammontano a 8 quelli pronti a dar battaglia per difenderne le ragioni. In ogni caso il pronunciamento non avverrà in giornata, quando sarà "incardinato" il caso in Giunta e definito il calendario dei lavori. Si capirà se i componenti della Giunta intendono procedere velocemente o se al contrario Pd e M5s sono disposti a concedere più tempo per approfondimenti.

Quattordici senatori contro otto: per l'ex premier strada in salita
Per la decadenza di Berlusconi sono gli 8 senatori del Pd (Stefania Pezzopane, Isabella De Monte, Felice Casson, Giuseppe Cucca, Rosanna Filippin, Doris Lo Moro, Claudio Moscardelli, Giorgio Pagliari), i quattro di M5S (Maurizio Buccarella, Vito Crimi, Serenella Fucksia, Mario Giarrusso), nonché Benedetto Della Vedova, di Scelta Civica, e Dario Stefano, di Sel, che è il presidente della Giunta. A questi si oppongono quanti hanno già preannunciato di essere contro la decadenza del Cavaliere: ai sei parlamentari del Pdl (Giacomo Caliendo, Elisabetta Alberti Casellati, Andrea Augello, Nico D'Ascola, Carlo Giovanardi, Lucio Malan), vanno aggiunti la leghista Erika Stefani e Mario Ferrara, già di Forza Italia e oggi capogruppo del Gal (Grandi autonomie e Libertà), cioè il gruppo che raccoglie i partiti minori del centrodestra. C'è poi il socialista Enrico Buemi, eletto nelle liste del Pd, e subentrato a maggio a Ignazio Marino che si è dimesso per candidarsi a sindaco di Roma. Buemi non si è ancora schierato, e anche sabato ha invitato i membri della Giunta agli «approfondimenti» necessari, anche se sulla decadenza ha qualche perplessità.

La mossa di Berlusconi: il ricorso a Strasburgo
Alle 15 è previsto in Giunta l'incardinamento del caso con il relatore Andrea Augello che lo illustrerà. Dopo di che la giunta dovrà decidere i tempi delle successive sedute in cui si dovrà svolgere la discussione generale e il voto. E sui tempi è difficile fare previsioni perché molto dipenderà dalle strategia del Pdl che potrebbe sollevare problemi di procedura in pendenza del ricorso a Strasburgo. Con un documento di 33 pagine gli avvocati del leader del Pdl hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, per violazione dell'articolo 7 della Convenzione europea.

Letta: «Il Pdl non lascerà la coalizione»
"Sono sicuro che il Pdl deciderà per il meglio" sull'appoggio al governo. "Io penso che non lascerà la coalizione". Lo ha detto Enrico Letta in una intervista alla Bbc, a margine del forum di Cernobbio.

Violante: il ricorso a Strasburgo non ha a che fare con la Giunta
«Secondo me» il ricorso presentato dai legati del leader del Pdl Silvio Berlusconi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo «non é fondato. Un ricorso per essere fondato presuppone che la decadenza sia stata applicata. In questo caso non é stata applicata e quindi non credo sia ammissibile». A parlare è Luciano Violante, a Genova per partecipare a un dibattito alla Festa Democratica. Attorno alla questione della decadenza «é chiaro che c'é un molta tensione e quindi credo che sia necessario stare zitti e lasciare lavorare la Giunta. Del resto - conclude Violante - questo ricorso non ha nulla a che fare con il procedimento davanti alla Giunta».

Cancellieri: l'amnistia non riguarda i reati fiscali
In un'intervista a Sky Tg24, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ricorda che «la legge deve essere uguale per tutti». La Guardasigilli sottolinea che chiunque faccia parte di un'istituzione che ha a che fare con la giustizia «si deve impegnare affinché sia uguale per tutti». Rispondendo poi a una domanda sul fatto che un'eventuale amnistia potrebbe riguardare anche Silvio Berlusconi, Cancellieri risponde: «L'amnistia non riguarda i reati fiscali».

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