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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2013 alle ore 08:47.

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CERNOBBIO. Dal nostro inviato
Tra crescita e rigore non c'è contraddizione, ma per ritrovare il percorso di sviluppo l'Europa deve abbandonare la strategia di crescita contenuta nell'agenda 2020 che «non è più valida», ha annunciato il commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia. Contemporaneamente «bisogna trovare una forma di coinvolgimento reciproco sulle riforme strutturali in modo che siano portate avanti», ha detto il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy al dibattito sull'Europa che ha aperto la giornata di lavori del Workshop Ambrosetti.
Due affermazioni complementari, utili a svelare la nuova strategia Ue per coniugare la crescita senza dimenticare il rigore. Ma andiamo con ordine iniziando dal primo aspetto. Sulla crescita Almunia ha spiegato che «ora dobbiamo dirci con chiarezza che la strategia di crescita prima della crisi, la 2020, non è valida. Ci sono quattro nuovi obiettivi che devono essere perseguiti: 1) completare l'Unione bancaria; 2) fare un mercato unico energetico poiché ogni giorno leggiamo di shale gas in America e ora anche noi dobbiamo fare in modo che i costi energetici scendano in Europa; 3) puntare su un mercato unico digitale, poiché come europei non riusciamo più ad avere successo, forse perché sulle Tlc abbiamo 28 diversi mercati nazionali; 4) negoziazione commerciale con gli Usa. Questo aspetto è molto importante per entrambe le sponde dell'Atlantico e ritrovare una spinta di sviluppo ulteriore tenuto conto che il presidente Barack Obama è molto favorevole all'intesa, ma non sarà una trattativa facile. Non a caso comincio a sentire voci di dissenso che si associano ad atteggiamenti di difesa. Invece, dobbiamo capire che questa intesa ha un valore complessivo molto importante».
Quanto al rigore, la seconda faccia delle stessa moneta, Herman Van Rompuy ha fatto notare alla platea del gotha finanziario e industriale del Workshop Ambrosetti, che ora «la Ue può dare solo raccomandazioni sui conti pubblici a cui segue una procedura sugli squilibri macroeconomici dove, però si arriva troppo tardi. Prima della fine del mio mandato dobbiamo «trovare una forma di maggiore coinvolgimento degli stati sulle riforme strutturali. È una tessera fondamentale del puzzle della nuova Unione economica e monetaria», ha spiegato Van Rompuy che ha citato come esempi la riforma delle pensioni, la riduzione del costo del lavoro, l'occupazione femminile e degli anziani, l'immigrazione o l'aumento della natalità. Tutti campi oggi di esclusiva competenza nazionale.
«La flessibilità delle regole di bilancio comuni oggi permette scelte flessibili. Prima dell'estate abbiamo dimostrato in Portogallo e in Irlanda, che possiamo essere flessibili su obiettivi nominali, purché ci siano gli impegni strutturali. Altri paesi, come la Francia, in cambio di riforme più strutturali, hanno avuto più tempo - tempo che deve non essere sprecato, ma usato».
«Per raggiungere il risanamento delle finanze pubbliche ogni paese deve trovare il ritmo giusto, il giusto equilibrio, tra breve e lungo termine. Per esempio muoversi più velocemente sulla riforme con il maggiore impatto immediato sulla crescita. Oppure di scegliere di alleggerire il peso della spesa pubblica, piuttosto che aumentare il carico fiscale», ha ricordato Van Rompuy.
Questa è la chiave per ritrovare una crescita di lungo periodo e sostenibile.
In questo quadro la nuova unione bancaria sarà «la pietra angolare» del motore della crescita europea, ha ricordato il presidente del Consiglio Ue. Van Rompuy ha confermato l'arrivo di nuovi stress test prima della fine dell'anno: «Prima dell'operatività del 2014 ci sarà una revisione qualitativa del sistema bancario» e ci «attende una grandissima trasformazione soprattutto per le piccole banche».
Ci sono dei primi segnali di ripresa economica, segnali ancora «verdi», ma ciò non deve spingere i governi e l'Europa «a perdere la determinazione nell'attuare rapidamente le riforme decise», ha detto il presidente Van Rompuy. «La questione centrale oggi – ha aggiunto Van Rompuy – é la creazione di posti di lavoro e ricordare che l'Europa è la soluzione, non il problema».
Il presidente del Consiglio Ue ha poi ringraziato Mario Monti, che sedeva al suo fianco sul palco, per la sua azione come premier in Italia. «Senza Monti l'Italia sarebbe andata incontro a una situazione drammatica, grazie Mario». Poco prima Mario Monti aveva ricordato con orgoglio che in questa fase l'Italia può avere un ruolo specifico importante nella Ue: «Essere il punto di collegamento tra Europa del Nord ed Europa del Sud: sembra una banalità geografica ma non lo è». «L'Italia ha fatto sforzi particolari per il consolidamento delle finanze pubbliche, ha perfino sorpassato diversi paesi di maggior lignaggio per quanto concerne la fedeltà al rigore; paesi come Francia e Olanda, ha i titoli per essere più incisiva nella definizione delle politiche europee», ha concluso Monti.
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GLI INTERVENTI
Le parole di Van Rompuy
Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy (foto) ha sottolineato come «bisogna trovare una forma di coinvolgimento reciproco sulle riforme strutturali in modo che siano portate avanti»
Il giudizio di Almunia
Il commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, ha detto che la strategia dell'Agenda 2020 va rivista in base a 4 nuovi obiettivi: completamento dell'unione bancaria, mercato unico energetico, mercato unico digitale, negoziazione commerciale con gli Usa

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