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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2013 alle ore 10:02.

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Maturità e media degli esami, i paradossi delle borse di studio ai "meritevoli"

È «capace e meritevole» una matricola con 100 e lode alla maturità, libretto fitto di 28 e nessuno scivolone sotto il 26? In teoria sì. Di fatto, medie e valutazioni finali dipendono anche da liceo e facoltà. E il punteggio registrato negli archivi di liceo o sul database di facoltà può gonfiarsi o sgonfiarsi a seconda dell'istituto di provenienza.

Le borse di studio da 5mila euro stanziate dal Ministero dell'istruzione aprono le porte della mobilità ai neodiplomati più brillanti che «si immatricolano in un corso di laurea triennale o magistrale a ciclo unico in una Regione diversa dalla propria». I requisiti sono chiari: il massimo o quasi all'esame di Stato e una carriera accademica senza macchie. L'applicazione meno, se è vero che lettura di un curriculum può ribaltarsi da Milano a Reggio Calabria, scienze storiche e ingegneria matematica, lauree triennali o bienni di specializzazione.

Chi è "meritevole" (e come salvare la borsa)

Il bando, in applicazione dell'articolo 59 del del DL 69/2013 (il cosiddetto "dl del fare"), stabilisce i criteri per candidarsi e mantenere l'agevolazione. A incidere di più è la condizione economica, calcolato in base all'Indicatore Iseeu e valida per sei (6) punti sui 10 nel punteggio che formerà la graduatoria unica nazionale. I restanti quattro si giocano sui risultati del candidato tra banchi di liceo e aule universitarie.

Insomma, il "merito", quantificato dal Ministero in due soglie di sbarramento: «almeno 95/100 alla maturità ottenuta in Italia nell'a.s 2012/2013» e «elevato standard di performance degli studi universitari». Cioè media di 28/30, nessuna valutazione inferiore ai 26/30 e conseguimento entro ottobre di un minimo del 90% di crediti formativi previsti dal piano di studi.

Voto di maturità, lo "spread" nord-sud

Avevamo già scritto dello sbalzo nord-sud tra i voti di maturità. Ora c'è il rischio che nella fascia 95-100 si accumulino i candidati di un numero ristretto di regioni, scartando i meritevoli di istituti a manica più stretta di Milano, Udine o Padova. Nel solo esame di Stato 2011, i 100 alla maturità ammontavano al 7,9% in Calabria e 7,4% in Puglia, contro il 4,5% in Friuli e il 3,9% in Lombardia.

I dati si sono confermati lo scorso giugno, assegnando a Calabria e Puglia le percentuali più alte di "centoni" su scala nazionale: 8,1% e 6,9%, contro il 4,1% della Lombardia, il 3.9% del Piemonte e il 3% della Lombardia. Senza neppure includere i diplomati con voto tra 95 e 99, la percentuale di idonei su base della prova finale 2013 sarebbe del 7,7% in Calabria e del 6% in Puglia. In Lombardia non si va oltre il 2.5%.

Facoltà che vai, media (più alta) che trovi

Il dislivello di valutazioni si allarga alle facoltà. Chi si immatricola con le credenziali giuste a settembre, può perdere i 5mila euro di copertura accettando un 25 o registrando una media inferiore al 28 a fine anno accademico. Il problema è che, in alcuni corsi di laurea, "cadere" sotto il 26 e/o non raggiungere una media di due punti inferiori al massimo è più diffuso che in altre. Lo dimostra il punteggio medio degli esami, confrontato facoltà per facoltà nel XV Profilo dei laureati del consorzio universitario Alma Laurea.

Senza contare il "bonus" della tesi, che stabilirà la valutazione definitiva, i laureandi di primo livello in Lettere e Filosofia si presentano a fine corso con un punteggio medio di 100,4, seguiti a ruota da Medicina e Chirurgia (100,2) e Architettura (95,3). I colleghi di ingegneria superano di poco i 90 (90,5) e quelli di giurisprudenza scendono addirittura a 89,6. Approssimando, significa una media di circa il 24/30 per entrambe le facoltà. Due punti sotto al voto che costerebbe l'addio alla borsa. Addirittura in meno della media che qualifica i "meritevoli" sul libretto dell'università.

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