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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2013 alle ore 17:47.

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Il leader di al Qaeda minaccia gli Usa: «Attentati a casa loro»

In un messaggio audio diffuso mercoledì, nel 12esimo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle, il leader di al Qaeda, Ayman al Zawahiri, ha esortato i «lupi solitari» a colpire gli Stati Uniti a casa loro. Secondo il medico egiziano bastano anche attacchi di piccola entità per scatenare il panico tra gli americani e danneggiare le loro economia. Zawahiri porta come esempio l'attentato alla maratona di Boston del 15 aprile scorso in cui due fratelli ceceni, uccisero 3 persone e ne ferirono 264, facendo ripiombare nel terrore gli Usa con scarsissime risorse. Due pentole a pressione imbottite di esplosivi, chiodi e cuscinetti a sfera, che seminarono morte come la più e sofisticata costosa bomba a frammentazione.

«Dobbiamo dissanguare economicamente l'America provocandola, in modo che continui a spendere massicciamente sulla sicurezza. Il punto debole dell'America è l'economia, che sta iniziando a barcollare sotto il peso delle spese militari e per la sicurezza», ha chiarito Zawahiri, secondo il quale così facendo al Qaeda riuscirà a tenere, «gli Usa in uno stato continuo di tensione e di trepidazione, (ad arrovellarsi), su quando e dove colpiremo ancora».

In sintesi Zawahiri sottolinea come, «senza che ci costi nulla... riusciremo a stringere gli Usa in un angolo fatto di una guerra di nervi. Ora dobbiamo fare a casa loro come abbiamo fatto in Somalia, Yemen e Afghanistan».

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