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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2013 alle ore 17:37.

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(Corbis)(Corbis)

LONDRA - In Gran Bretagna infuria la polemica sulla ripresa del mercato immobiliare. Per alcuni è un segnale positivo e una salutare conferma della ripresa economica in atto. Per altri è un pericoloso indicatore di problemi futuri, l'inizio di un altro boom insostenibile che porterà centinaia di migliaia di inglesi a indebitarsi troppo.

Sono in molti a temere la creazione di un'altra bolla immobiliare destinata inevitabilmente a scoppiare. Tra questi la Banca d'Inghilterra, che mercoledi prossimo si riunirà proprio per definire un sistema di vigilanza per individuare i primi segnali di bolla e un piano di azione per intervenire al momento opportuno.

La Banca esaminerà anche in dettaglio la proposta di limitare al 5% annuo l'aumento dei prezzi delle case avanzata dalla Royal Institution of Chartered Surveyors (Rics). L'associazione che rappresenta le agenzie immobiliari e i periti geometri a sorpresa ha chiesto alla Banca centrale di intervenire per prevenire un'altra bolla, ad esempio imponendo un tetto ai mutui relativo al salario dell'acquirente o al valore dell'immobile.

"La Bank of England ha la possibilità di eliminare la schiuma dal boom del mercato senza dover ricorrere ad aumenti dei tassi d'interesse, - ha spiegato Joshua Miller, chief economist di Rics. –Imporre un limite del 5% agli aumenti dei prezzi è un buon modo per prevenire la bolla. L'imposizione di un tetto invierebbe un chiaro messaggio alle banche e agli acquirenti limitando le aspettative su future aumenti dei prezzi. La riduzione delle aspettative limiterebbe a sua volta l'assunzione di rischi eccessivi e quindi un insostenibile aumento dell'indebitamento privato."

Secondo alcune stime quest'anno i prezzi delle case saliranno di oltre il 5% in media, (di oltre l'8% a Londra) a causa di una ritrovata fiducia nel mercato, della maggiore disponibilità di mutui a basso tasso d'interesse e del successo dei programmi di sostegno del mercato immobiliare promossi dal Governo. ‘Help to buy', in particolare, che offre un mutuo senza interessi pari al 20% del valore dell'immobile a chi può pagare un deposito del 5%, ha risvegliato l'interesse degli acquirenti di prima casa portando a un boom delle vendite.

La settimana scorsa il ministro del Business Vince Cable ha invitato il Governo a ripensare il programma "Help to buy" perché "non vogliamo una nuova bolla immobiliare" e diversi economisti gli hanno fatto eco. Il cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha però insistito che non si tratta di bolla ma di ripresa sostenibile e che il mercato immobiliare al di fuori della capitale ha ancora molto bisogno di essere sostenuto.

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