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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2013 alle ore 09:30.

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Germania al voto: Merkel e i rischi dell'ultimo miglio - Foto - Oggi test con le regionali in Baviera

MONACO. Da settimane tutti i sondaggi d'opinione e gli esperti vanno ripetendo che il risultato delle elezioni del 22 settembre in Germania è scontato: il cancelliere Angela Merkel verrà riconfermata per un terzo mandato e l'unica incertezza riguarda il partner dei democristiani della signora Merkel nella prossima coalizione di governo, i liberali della Fdp come nell'attuale maggioranza, o i socialdemocratici della Spd, in una riedizione della grande coalizione del primo governo Merkel.

Queste restano le ipotesi più probabili a otto giorni dal voto. Due sondaggi pubblicati ieri dai principali canali televisivi tedeschi indicano entrambi la Cdu/Csu al 40%, la Fdp fra il 5 e il 6, la Spd, in leggerissimo recupero al 26-28, i suoi potenziali alleati, i verdi, al 10, la sinistra della Linke all'8, mentre gli antieuro di Alternative für Deutschland e i Pirati resterebbero entrambi sotto la soglia del 5% necessaria per entrare in Parlamento. Due elementi possono però contribuire a una sorpresa dell'ultima ora. Il primo, raramente ricordato, è l'incapacità di Angela Merkel di finire in bellezza campagne in cui parte nettamente avvantaggiata, o forse la sistematica sopravvalutazione dei suoi consensi da parte dei sondaggisti. Nel 2005, i democristiani, allora come sfidanti, avevano un vantaggio di 21 punti sui socialdemocratici all'inizio della campagna.

A pochi giorni dal voto, il margine era sceso a 5, alla fine del conteggio il divario si era ridotto a un solo punto. In quell'occasione, Angela Merkel aveva a che fare con il cancelliere uscente, Gerhard Schroeder, nettamente più abile di lei in campagna elettorale. Ma anche nel 2009, pur affrontando un rivale molto più grigio, come Franz Walter Steinmeier, che era stato il suo ministro degli Esteri, la signora Merkel scialacquò un enorme margine nei sondaggi e la sua vittoria arrivò, malgrado un tracollo di voti ai minimi dal 1949, grazie al successo dei liberali. Angela Merkel, insomma, non è un finisseur e le sue campagne sfumano inevitabilmente in calando. Soprattutto il precedente del 2005 viene spesso citato dai socialdemocratici come la principale ragione di speranza. È vero peraltro che in nessuna delle due ultime elezioni, la popolarità personale della signora Merkel era così alta. Ma lo stesso cancelliere è consapevole del rischio e ha ricordato che quello del 23 potrebbe essere per i tedeschi un «brusco risveglio» se dovessero cedere alla tentazione di pensare che i giochi sono fatti.

L'altro fattore che potrebbe cambiare radicalmente l'equazione elettorale è l'altissima percentuale di indecisi. L'elettorato tedesco, un tempo fedele nel tempo al proprio partito, è diventato molto più volubile. Oltre un terzo dei votanti non ha ancora deciso chi scegliere e lo farà solo all'ultimo minuto. È una percentuale doppia rispetto alle elezioni del 2002. La campagna non ha preso quota fino al rientro dalle ferie, a metà agosto, e non sembra aver scosso finora l'apatia dell'opinione pubblica. Anche per questo i partiti hanno deciso di concentrare nell'ultima settimana il grosso della spesa in pubblicità elettorale in televisione. Ed è anche per rispondere alla perdurante incertezza che, contravvenendo a una regola non scritta della politica tedesca, il canale tv Zdf pubblicherà un sondaggio anche nell'ultima settimana prima del voto, per l'esattezza giovedì 19. Questo terrà conto dell'effetto sulle preferenze degli elettori delle elezioni regionali in Baviera di domani.

L'offerta elettorale più composita, con la presenza vicino ai partiti tradizionali (Cdu/Csu, Spd, Fdp) di concorrenti ormai consolidati come i Verdi e la Linke, ma anche di nuove formazioni come AfD e i Pirati, complica ulteriormente le cose. Per di più, la Fdp naviga da mesi appena al di sopra della linea di galleggiamento del 5% e l'AfD non molto al di sotto, secondo le ultime rilevazioni, il che rientra ampiamente nel margine di errore dei sondaggi, attorno al 2-3%. L'ingresso al Bundestag di entrambi, di uno solo o di nessuno dei due, determinerà i prossimi quattro anni della politica tedesca più della percentuale ottenuta della signora Merkel.

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