Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2013 alle ore 08:22.

My24


ROMA
Finora risulta agli atti una riunione tecnica con il segretario generale della Camera, lo scorso mese di luglio. E una lettera inviata dal presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, ai presidenti Laura Boldrini e Pietro Grasso e al suo omologo del Senato, Antonio Azzollini. Oggetto: definire tempi e procedure per l'istituzione dell'Ufficio parlamentare di Bilancio. Un po' poco per un'istruttoria che non ha precedenti e che deve garantire l'avvio entro il 1° gennaio prossimo di quell'organismo indipendente di valutazione dei conti pubblici che rappresenta un tassello essenziale per garantire il rispetto del principio (rafforzato) del pareggio di bilancio.
L'Ufficio parlamentare di bilancio è previsto dalla legge costituzionale n. 1 varata il 20 aprile del 2012, vale a dire il provvedimento che allinea il nostro ordinamento alla nuova governance europea sancita dalla riforma del Patto di stabilità e crescita e la sottoscrizione del fiscal compact. Mentre la legge attuativa, la 243 del dicembre scorso, ha definito le caratteristiche istituzionali, il ruolo e i criteri di funzionamento di questo organismo che dovrà operare «in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e valutazione».
Per l'Italia, che il 21 giugno scorso ha incassato la migliore notizia di finanza pubblica degli ultimi quattro anni con l'uscita dalla procedura per deficit eccessivo (sono ancora 12 su 17 i paesi dell'Eurozona sottoposti a quella procedura), mancare la promessa di avvio a gennaio dell'Ufficio di bilancio non rappresenterebbe un bell'esempio.
Per nominare con proprio decreto i tre membri che comporranno il Consiglio di questo organismo, Boldrini e Grasso dovranno scegliere su un elenco di dieci soggetti indicati dalle due Commissioni Bilancio di Camera e Senato con votazione a maggioranza dei due terzi. Una procedura complessa, dunque, e che potrebbe pretendere tempo a due Commissioni già gravate da un carico di lavoro imponente, destinato a crescere nelle prossime settimane con l'apertura della sessione di bilancio e l'esame del ddl di stabilità e dei decreti collegati.
L'Ufficio parlamentare di Bilancio potrà accedere a tutte le banche dati pubbliche e dovrà assolvere, in piena indipendenza, analisi proprie e verifiche sulle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del Governo (e in caso di discostamento dalle proprie potrà illustrarne i motivi alle Camere). Dovrà poi effettuare verifiche sull'impatto macroeconomico dei principali provvedimenti legislativi; valutazioni sugli andamenti di finanza pubblica (anche ripartiti per settori) e sull'osservanza delle regole di bilancio; analisi sulla sostenibilità dei saldi nel medio-lungo termine e, se dovesse servire, vigilare sui meccanismi che si attiverebbero per autorizzare o correggere scostamenti dei saldi dagli obiettivi in caso di eventi eccezionali.
Per garantire il funzionamento dell'Ufficio, che opererà in sedi parlamentari, la legge attribuisce un budget minimo e personale (6 milioni l'anno e 40 funzionari a regime), mentre il trattamento economico del presidente sarà uguale a quello del presidente dell'Antitrust; il 20% in meno quello dei due consiglieri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi