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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2013 alle ore 20:14.

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Non è mai troppo tardi..., si dice. Ma è anche vero che, in molti casi, non è mai troppo presto. E, per quanto riguarda l'economia, non è mai troppo presto per imparare alcune nozioni di base. Non è mai troppo presto per imparare da dove vengono i soldi che mantengono la famiglia. Anzi, ancor prima, che cosa sono i soldi? Come si guadagnano e come si spendono? Chi li crea e chi li distrugge? Perché alcuni Paesi sono poveri e altri sono ricchi? Chi costruisce la scuola e chi paga la maestra?
E ancora: è meglio un uovo oggi o una gallina domani? E che dire dell'"erba voglio"? I nostri genitori, quando da bambini cominciavamo un discorso dicendo «voglio», ci dicevano «l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re». Era un'affermazione, diciamo, tranciante, un ipse dixit. Ma non sarebbe male se, oltre che dall'autorità e dal piglio severo del genitore, quell'affermazione fosse supportata anche dal ragionamento.

I bambini capiscono più di quel che pensiamo, e quel periodo della scuola elementare è cruciale per assorbire quelle nozioni e quei valori che più tardi informeranno il loro modo di pensare. Certo, il principio di realtà (quello che ci dice: se vuoi passare una porta a vetri prima aprila, se no ti rompi il naso) prima o poi insegnerà ai bambini che il mondo è complicato e bisogna trovare un equilibrio fra i nostri desideri e i nostri mezzi. Ma sarebbe meglio se il principio economico di base - ottenere il massimo risultato col minimo dispendio - lo avessero imparato in modo più indolore, e magari divertendosi. Ecco il perché di questa iniziativa del Sole 24 Ore: avvicinarsi per la prima volta a una fascia di età di 6-9 anni e insegnare che l'economia, lungi dall'essere una scienza triste, può aiutarci a capire meglio il mondo. Magari - la conosceremo presto - sotto la guida di una sapiente coccinella... (f.g.)

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TAG: Sanità

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