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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2013 alle ore 15:56.

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Lodo Mondadori, De Benedetti: acclarato scippo a Cir. Marina Berlusconi: schiaffo alla giustizia

«Prendo atto con soddisfazione che dopo più di vent'anni viene definitivamente acclarata la gravità dello scippo che la Cir, attraverso la mia persona, subì a seguito della accertata corruzione di un giudice da parte della Fininvest di Berlusconi, il quale, a quel tempo, era ancora ben lontano dall'impegnarsi in politica«. A dirlo è Carlo De Benedetti,subito dopo la conferma da parte della Cassazione della condanna inflitta alla Fininvest dalla Corte d'Appello di Milano nell'ambito del procedimento sulla vicenda del Lodo Mondadori.

Decisione inappellabile giunta dopo sei gradi di giudizio
«La spartizione del Gruppo Mondadori-Espresso - sottolinea ancora De Benedetti -avvenne a condizioni per me molto sfavorevoli per un grave motivo che all'epoca nessuno conosceva. Ci sono voluti sei gradi di giudizio, tre penali e tre civili, per arrivare a questa inappellabile decisione. La cifra definita é importante, ma occorre tener conto che essa é composta per meno di un terzo dal danno riconosciuto e per più dei due terzi dal semplice meccanismo di interessi e inflazione dovuto ai vent'anni trascorsi».

Marina Berlusconi: la sentenza è uno schiaffo alla giustizia
Rompendo il tradizionale riserbo, scende in campo anche la presidente di Finenvest, Marina Berlusconi, che si scaglia senza mezzi termini contro la pronuncia della III sezione civile della Suprema Corte: «Questa sentenza non è giustizia, è un altro schiaffo alla giustizia. Rappresenta la conferma di un accanimento sempre più evidente. E la sua gravità lascia sgomenti». Lo sfogo di Marina Berlusconi prosegue in un una nota in cui sottolinea come «Da vent'anni certa magistratura assieme al gruppo editoriale di Carlo De Benedetti tentano di eliminare dalla scena politica mio padre aggredendolo su tutti i fronti». Con la sentenza di oggi, prosegue, «La magistratura ci impone definitivamente di finanziare proprio il gruppo De Benedetti, per un importo spropositato, infinitamente superiore al valore della partecipazione Fininvest nella Mondadori. Tutto ciò é compatibile con la democrazia? Davvero si può far finta di niente di fronte ad una simile anomalia?».

Bondi (Pdl): in Italia nessuno puo' sentirsi al sicuro
Passano solo pochi minuti dal deposito della sentenza della Cassazione che subito dalle fila del Pdl si leva l'accusa di ennesimo esempio di accanimento giudiziario contro il Cavaliere. Tra i primi a lanciare l'allarme è il coordinatore del partito, Sandro Bondi: «La sentenza conferma che nessuno in Italia può sentirsi più al sicuro: nessuno può sentirsi sicuro della propria libertà personale, sicuro dei propri beni, sicuro dei propri diritti».

Rosato (Pd): esito atteso, le sentenze vanno rispettate
A caldo, preludio di un pomeriggio in cui le polemiche sulla giustizia torneranno al calor bianco, replica a Bondi Ettore Rosato, esponente della Ufficio di Presidenza del Pd alla Camera, che ricorda come «La sentenza della Cassazione sul Lodo Mondadori non sconvolge le attese degli osservatori. Bondi farebbe bene a smettere i panni della incendiario, ricordando che le sentenze in uno Stato di diritto vanno rispettate».

Schifani (Pdl): attacco concentrico a Berlusconi da parte della magistratura
Và all'attacco della sentenza anche il presidente dei senatori Pdl, Renato Schifani, che parla di «vero e proprio attacco concentrico», contro Berlusconi, vittima di «un'operazione di accerchiamento che, dopo la sentenza Mediaset e la conseguente interdizione, mira a colpirlo anche da un punto di vista patrimoniale».

Brunetta (Pdl): la magistratura colpisce ancora a 24 ore da voto su decadenza
Sulla setssa linea anche l'omologo di Schifani alla Camera, Renato Brunetta, che sottolinea l'«ormai ricorrente chirurgica tempestività» con cui, «a ventiquattrore da un delicatissimo dibattito parlamentare sulla discutibile applicabilità della legge Severino al senatore Berlusconi, la magistratura colpisce ancora. Ed emana una sentenza in cui traveste di certezza quelle che erano e rimangono delle congetture».

Alessandro (Pdl): in atto un "golpe rosso" a favore di De Benedetti
Il deputato pidiellino Luca D'Alessandro parla invece di «saccheggio» delle finanze di Berlusconi «a vantaggio dell'editore di riferimento delle procure». Carlo De Benedetti (editore di "Repubblica", ndr). E conclude: «Può un popolo intero di milioni di persone assistere inerme e silenzioso di fronte a questo golpe rosso?».

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