Germania al voto: i dieci volti di Angela, dall'odio dei greci a Bond girl da murales
Come saranno i prossimi quattro anni in Germania? Probabilmente ancora sotto il segno del cancelliere Merkel, abile gestore (per i tedeschi) della crisi europea - Dossier elezioni Germania
di Attilio Geroni
8. Dossier Germania / La signora dei venti

Merkel visita impianto eolico di Zingst sul Baltico, 2.5.2011
I Verdi non avrebbero saputo fare di meglio. Stop al nucleare e avanti tutta con le rinnovabili. Fermare i reattori delle centrali tedesche nel 2020 dopo la tragedia di Fukushima è stata la decisione di politica interna più importante del secondo cancellierato di Angela Merkel. Ed è stata presa senza i tentennamenti tipici della signora che hanno invece contraddistinto le fasi più acute della crisi dell'eurozona. Una decisione "di sinistra" che incontra il grande favore di un'opinione pubblica trasversalmente molto attenta alle questioni ambientali, ma che rischia di mandare a gambe all'aria la cosiddetta Energiewende, la svolta energetica.
La marcia a tappe forzate verso le rinnovabili – che dovranno produrre il 35% dell'energia necessaria al Paese entro il 2020 e l'80% entro il 2050 – si è tradotta per ora in un forte aumento delle bollette energetiche per famiglie e imprese, ormai le più care d'Europa. Intanto i quattro big energetici nazionali (Rwe, E.On, Vattenfall, En.BW) sono diventati i peggiori nemici della cancelliera poiché la domanda per l'energia generata dalle loro centrali a fonti fossili è crollata, con essa i prezzi all'ingrosso e i loro utili. Insomma, una reazione a catena, quasi una vendetta postuma del nucleare.
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