Per rilanciare Milano capitale del made in Italy
Milano e la moda italiana devono avere un ruolo di leadership nel contesto della fashion industry internazionale: il sistema manifatturiero italiano è il primo al mondo per qualitàe per valore delle esportazioni, ma per cogliere le nuove sfide globali e fronteggiare la concorrenza delle multinazionali dell usso e delle altre capitali dello stile come Parigi, New York e Londra servono scelte strategiche, il sostegno degli enti territoriali e una politica industriale per il settore.
Ecco le sei proposte contenute nel Manifesto della moda del Sole 24 Ore: 1) Investire sul territorio; 2) Più risorse alla creatività; 3) Puntare sulla formazione; 4) Incentivi fiscali; 5) Spinta all'internazionalizzazione; 6) Solidarietà di sistema
di Paola Bottelli
2. Milano Moda/ Beppe Modenese - Presidente onorario Camera della moda
Il Comune di Milano, ma anche i grandi nomi della moda, potrebbero rafforzare i rapporti con il Fondo per l'ambiente italiano (Fai), come ha fatto Diego Della Valle scegliendo per tanti anni Villa Necchi Campiglio, di proprietà del Fai, per presentare le collezioni Tod's. Ma il Fai possiede e gestisce tanti altri beni a Milano e dintorni, che in pochi conoscono e che sono invece unici nel panorama europeo e, strano a dirsi in Italia, per l'ottimo stato di conservazione. Quanto all'ospitalità, a Milano mancano alberghi a cinque stelle di livello internazionale: un esempio che spero sarà seguito è Palazzo Parigi, appena inaugurato a Brera. Uno solo, però, non basta. E poi usiamo internet! Chi viene a Milano non sa neppure dove andare a mangiare, perché manca totalmente la promozione all'estero dei nostri ristoranti.
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