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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2013 alle ore 11:26.

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Gaetano Silvestri (Agf)Gaetano Silvestri (Agf)

Il nuovo presidente della corte costituzionale è Gaetano Silvestri. È stato eletto con otto voti a favore su 15. Il vice sarà Luigi Mazzella. Silvestri rimarrà in carica fino al 28 giugno 2014. Subentra all'uscente Franco Gallo. Siciliano, nato a Patti (Messina), ordinario di diritto costituzionale all'università di Messina, rettore dell'Università di Messina dal 1998 al 2004. Nella sua prima uscita pubblica da neo presidente, Silvestri sorvola sul minimo scarto (un solo voto) che lo ha portato la vertice della Consulta: «Non amo troppo le unanimità, meglio la dialettica e le posizioni che si confrontano».

Legge Severino? Non ho opinioni, al momento la questione non esiste
Incontrando i giornalisti a margine della sua elezione, Silvestri non si sbilancia sui temi più di attualità, come la legge Severino e la questione dell'irretroattività che interesserebbe Silvio Berlusconi: «non ho opinioni, non le posso esprimere» durante la conferenza dopo la sua elezione. Per quanto riguarda la legge Severino, Silvestri sottolinea che «ancora non esiste la questione, quindi nell'ipotesi che venisse sollevata, come tutte le questioni che noi esaminiamo, esamineremo attentamente sia i profili di ammissibilità che quelli di merito». Al momento, aggiunge, «per la Corte la questione non esiste. Esiste al momento in cui ci arriverà. La procedura - ricorda - potrebbe anche concludersi con l'inammissibilità».

Consulta mantenga il distacco dalle questioni politiche rilevanti
Allargando lo sguardo, il neo presidente rileva come oggi «non solo in Italia, c'é una tendenza a scaricare sul potere giudiziario decisioni che il potere politico non riesce a prendere«. La Corte costituzionale, continua «svolge un ruolo di equilibrio che le hanno affidato i padri costituenti». Silvestri nota poi che «spesso non é sufficiente il sistema politico per risolvere i conflitti tra poteri dello Stato e ci vuole un organo terzo. Certo - aggiunge - se queste situazioni estreme di conflitto si verificano troppo spesso questo é il sintomo di una crisi grave del sistema politico che incide sul sistema costituzionale». Silvestri chiarisce che la Consulta ha delle norme di procedura che dettano i tempi del suo lavoro e «un'eccessiva scelta di tempi troppo rapidi potrebbe apparire una scelta politica». La Corte quindi «deve mantenere un certo distacco anche di fronte a questioni politiche particolarmente rilevanti».

Chi è il nuovo presidente
Laurea in giurisprudenza nel 1966, nel 1970 vince il concorso per assistente ordinario alla cattedra di diritto costituzionale dell'università di Messina e nel 1980 è chiamato alla cattedra di diritto parlamentare nella facoltà di scienze politiche messinese. Nell'82 è stato eletto direttore dell'Istituto di scienze giuridiche della facoltà di scienze politiche e nell'86 è stato chiamato alla cattedra di dottrina dello Stato nella facoltà di giurisprudenza dell'università di Messina. Dal 1988 ricopre la cattedra di diritto costituzionale nella medesima facoltà. Dal 1988 al 1991 è stato componente del comitato direttivo dell'Associazione italiana costituzionalisti.

L'elezione al Csm su indicazione del Pci
Dal 1990 al 1994 ha fatto parte del Csm, eletto dal Parlamento su indicazione del Pci. Rettore dell'università di Messina dal 31 luglio 1998, è stato successivamente rieletto per il triennio 2001-2004. Nel giugno 2005 è stato eletto giudice costituzionale dal Parlamento in seduta comune. Ha una vasta produzione scientifica, comprendente monografie, articoli e note sui principali temi del diritto costituzionale, tra i quali la figura e il ruolo del presidente della Repubblica, la separazione dei poteri, la sovranità, il controllo di costituzionalità delle leggi, la magistratura nel sistema costituzionale.

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