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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 14:52.

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Di Canio esonerato dal Sunderland. In pole position Roberto Di Matteo

Paolo Di Canio, passo e chiudo. È finita dopo appena cinque partite di campionato l'avventura dell'ex giocatore di Juventus e Lazio sulla panchina del Sunderland. Il club dei Black Cats ha comunicato l'esonero del tecnico nella tarda serata di ieri con una nota sul proprio sito ufficiale. Le solite parole di circostanza per dare conto delle strade che si dividono e arrivederci alla prossima. Di Canio lascia la guida della squadra che aveva fatto sua lo scorso 31 marzo e che aveva portato alla salvezza nella scorsa stagione.
Un pareggio e quattro sconfitte, ecco il suo ruolino di marcia nel primo mese di Premier League. Troppo poco per sperare di convincere il presidente Ellis Short a pazientare nell'attesa di un'inversione di tendenza. Il Sunderland, oggi, è ultimo in classifica e i tifosi sono in rivolta. A nulla è servito il confronto tra il tecnico e alcuni rappresentanti della tifoseria. Di Canio paga a caro prezzo la sconfitta per 3-0 sul campo del West Bromwich Albion, alla prima vittoria stagionale.

«Sono un uomo forte e mi sento ancora padrone della situazione», aveva detto il tecnico al termine della gara che gli è costata la panchina. «I "buu" e gli insulti dei tifosi sono parte del gioco. Sono andato sotto la curva per vedere le loro facce. È facile farlo quando ti applaudono e cantano il tuo nome. Mi assumo le mie responsabilità, ma cammino a testa alta. Io sono così e non cambierò mai. Voglio essere chiaro con tutti, dal presidente ai tifosi: il mio carattere è questo, non mi arrendo». Tempo qualche ora e gli è stata recapitata la lettera di licenziamento. Fuori uno e avanti il prossimo. Sul taccuino del presidente un altro italiano, Roberto Di Matteo, campione d'Europa al timone del Chelsea. A ore, si saprà.

Per dare lustro e sostanza alla nuova stagione in Premier, Di Canio aveva chiesto e ottenuto dal Sunderland l'acquisto di quattro giocatori made in Italy: Andrea Dossena, Fabio Borini, Vito Mannone ed Emanuele Giaccherini, che aveva lasciato la Juventus campione d'Italia con la promessa di diventare protagonista nel torneo inglese. Un investimento complessivo di 10 milioni di euro, nulla di trascendentale, anche per le tasche di un club che certo non è tra i più ricchi della Premier League. Alla spedizione italiana si era poi aggiunta la punta centrale statunitense Jozy Altidore, in arrivo dall'Az Alkmaar per altri 10 milioni di euro. Un bomber di peso nel vero senso della parola, eppure efficace. In due stagioni nel massimo campionato olandese ha messo a segno la bellezza di 39 reti in 67 partite. Come dire, c'è di peggio.

Per due acquisti eccellenti, vedi Giaccherini e Altidore, due partenze di tutto rispetto. Il portiere Simon Mignolet è stato girato al Liverpool in cambio di 10,6 milioni di euro e il trequartista del Benin Stephane Sassègnon, uno dei punti di riferimento della squadra nelle ultime due stagioni, è stato venduto, guarda un po', proprio al West Bromwich Albion. Inutile dire che sabato pomeriggio Sasségnon è stato tra i migliori in campo. Suo il gol con cui i Baggies sono passati in vantaggio al 20' del primo tempo. Un altro mattone nel muro per i tifosi del Sunderland, che si erano opposti fino all'ultimo al trasferimento del giocatore.

Di Canio chiude anzitempo la sua seconda esperienza da allenatore. Dal maggio 2011 al febbraio 2013 aveva guidato lo Swindon Town, raccogliendo una promozione in League One, la terza serie calcistica inglese, e tanti elogi da parte di pubblico e addetti ai lavori. Fino al divorzio, per alcuni inevitabile. Figlio di dissapori mai risolti con gli uomini forti del club dei Ferrovieri. Un mese più tardi e Di Canio sedeva già su un'altra panchina, questa volta in Premier League. Al Sunderland le cose iniziano male (sconfitta esterna 1-2 con il Chelsea) e finiscono benissimo. I Black Cats incassano la salvezza e pensano al domani, con le premesse di cui si è detto. Ma qualcosa non è andata per il verso giusto. Ora Di Canio è libero di guardarsi intorno. C'è già chi è convinto che la sua prossima destinazione sarà l'Italia.

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