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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 10:27.

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(Afp)(Afp)

PECHINO - Basta dazi, facciamo un fondo alimentato dai cinesi per rimettere in piedi l'industria statunitense del solare. Arriva un bel regalo per l'industria cinese messa sotto pressione dai dazi americani ed europei. Perché è è stato un bagno di sangue. I dazi sul solare anche per gli Usa sono stati un salasso. La filiera è molto delicata e difficile da scomporre tra produttori di polisilicone, celle, impianti e chi deve montarli.

Gli Usa si rendono contro che i dazi non hanno migliorato lo stato della loro industria del solare. Mentre i cinesi, dal canto loro, continuano a subire la concorrenza di Paesi come Taiwan che vendono gli stessi prodotti ma al riparo da dazi. In cosa consiste il regalo? Nel dietro front sui dazi antidumping all'import di prodotti made in China, con l'impegno della Cina ad alimentare un maxi fondo per cercare di risollevare l'industria americana del settore.

Sarebbe simile, la soluzione, a quella adottata con il Brasile sull'importazione di prodotti in cotone per evitare i contraccolpi dei dazi antidumping, quando si creò un analogo fondo di sostegno. A portare avanti il piano per risolvere la disputa è la Solar energy industries association che sta negoziando con la Cina una proposta per eliminare le tariffe e stabilire un fondo di supporto alle aziende cinesi alimentato dalla Cina stessa. Se la soluzione andrà in porto, il mercato mondiale del solare cambierà nuovamente faccia e la stessa Europa rimarrà un po' con il cerino in mano, a dover gestire l'ondata di pannelli cinesi.

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