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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 15:48.

Alvaro Mutis, lo scrittore colombiano è morto ieri a 90 anni compiuti il 25 agosto. Pluripremiato nei paesi di lingua spagnola con i prestigiosi Cervantes, il Principe delle Asturie e il Regina Sofia, ha ricevuto anche il Medicis in Francia il Premio dell'Istituto Italo-latino Americano in Italia. Era amico di Grabriel Garzia Marquez e pare sia stato il primo a leggere le bozze di Cent'anni di solitudine. Dal suo libro Imprese e tribolazioni di Magroll il Gabbiere trasse ispirazione Fabrizio de Andrè per scrivere Smisurata preghiera.
«Tutto ebbe inizio quando Magroll non si mosse più dal porto di La Plata e rimandò per un tempo indefinito la decisione di proseguire il suo viaggio di risalita del fiume», scriveva Alvaro Mutis del personaggio più amato, quasi un alter ego, del suo mondo letterario. Magroll, fu, infatti, anche il protagonista di una trilogia, di alcuni racconti e poesie. Nel romanzo Un bel morir che narra la fine, reale e metaforica assieme, oltre che solo presunta, in pagine dai sapori fantastici e proustiani propri della scrittura di questo autore colombiano che aveva scelto di vivere in Messico.
Era nato nel 1923 e fu figlio di un diplomatico per cui visse a Bruxelles sino a nove anni compiendo vari viaggi di andata e ritorno in Bolivia quasi sempre per mare dove si è formato il suo immaginario e quel raccontare di spostamenti, di navigazioni, di lenti e di lunghi naufragi come quello dell'Alcion descritto in Ultimo viaggio del Tramp Steamer. Sono le pagine del viaggio nelle acque tiepide della foce dell'Orinoco con a bordo il capitano Jon Iturri dopo che la bella libanese Warda era tornata al suo paese: «C'era, in quell'errabondo relitto marino, una sorta di testimonianza del nostro destino sulla terra». Anche in questo romanzo compare, solo di sfuggita, Magroll, anarchico e ribelle marinaio dagli amori teneri sempre alla ricerca di una serenità irraggiungibile e di imprese impossibili, che in versi esemplari Mutis fa morire altre due volte.
Le sue storie cominciano con Imprese e tribolazioni di Magroll il Gabbierè quando questi lascia la cordigliera andina per raggiungere un fantomatico luogo in cui avrebbe dovuto metter su un'impresa di commercio di legname. Narrazioni che proseguono con Ilona arriva con la pioggia in cui fallisce il suo tentativo di diventare proprietario di un postribolo per concludersi appunto con Un bel morir.
Molta della sua fortuna si deve al cinema, nel cui ambiente lavorò per tanti anni, e ai film tratti dai suoi lavori ma è sulla pagina che vive quella sua essenzialità allusiva e malinconica con un filo di mistero e passione, di avventura e fantasia legato a un dolce e aperto erotismo capace di affascinare il lettore e di insinuarsi per quella nota proustiana nell'indelebile memoria della sua terra: al dipartimento di Tolima nel sud della Colombia o quando ricorda le piantagioni di caffè tra odori, profumi e colori.
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