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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 09:47.

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(Alinari)(Alinari)

Tre Giri d'Italia, due Tour de France, migliaia di avversari scalzati in volata . Ora, nel palmares di Gino Bartali compare un'onorificenza che dice qualcosa in più sul ciclista. E tutto sull'uomo: l'asso delle due ruote è stato dichiarato «Giusto tra le nazioni» da Yad Vashem, il sacrario della Memoria di Gerusalemme. Bartali ha contribuito a salvare famiglie ebraiche durante l'occupazione nazifascista, come «corriere» in una quarantina di missioni tra Firenze e Assisi.

Sul sito dell'associazione, si legge che il campione «ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'Arcivescovo della città, cardinale Elia Angelo Dalla Costa». Bartali, prosegue la ricostruzione di Yad Vashem, «ha salvato centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori prima sotto controllo italiano, principalmente in Francia e Yugoslavia».

Bartali, sfruttando il talento e i ritmi d'allenamento, trasportava documenti e carte nel telaio della sua bici: «Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti e tra questi il rabbino Cassut». In suo onore si terrà una cerimonia in Italia, in data da destinarsi.

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