L'Italia è un Paese in vendita? Da Telecom a Loro Piana tutto il made in Italy comperato dagli stranieri
Ecco, settore per settore, i principali marchi italiani acquisiti negli ultimi anni che sono finiti in mani straniere
di Giulia Crivelli, Giovanna Mancini, Emanuele Scarci
3. Il made in Italy comperato dagli stranieri / I mobili parlano ancora italiano? Per poco
I mobili italiani fanno gola agli stranieri ma, per il momento, quasi esclusivamente dalle vetrine dei negozi in cui sono esposti. Il settore dell'arredamento e del design – una delle voci che più caratterizzano il made in Italy nell'immaginario collettivo – vende ormai soprattutto all'estero (quasi il 60% della produzione), ma resta saldamente (e non sempre senza difficoltà) in mano italiana.
Non manchino gli esempi di aziende acquisite o partecipate da investitori stranieri, a cominciare dal recente caso della marchigiana Berloni, acquisita la scorsa estate dai taiwanesi di Hcg (che ha rilevato il 50% del capitale). O dal complesso caso della storica manifattura fiorentina di porcellane Richard Ginori, acquisita lo scorso maggio da Gucci, a sua volta controllata dalla francese Kering. Mentre l'interesse del colosso francese Lvmh ha portato il suo fondo di private equity L Capital, nel 2007, ad acquisire il 40% della friulana Calligaris.
Ma si tratta di casi isolati o di piccole partecipazioni.
Italiani sono i «big» del settore, ovvero le principali aziende in termini di fatturato, dal Poltrona Frau Group a Kartell, da Molteni&C a B&B Italia, da Flos ad Artemide, da Guzzini a Scavolini. Anzi, in larga maggioranza la proprietà fa ancora capo alle famiglie fondatrici, giunte magari alla seconda o terza generazione.
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