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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2013 alle ore 18:53.

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Dimissioni, gli onorevoli Pdl firmano le prime lettere

Dalle parole ai fatti: ieri la decisione dell'assemblea dei gruppi parlamentari Pdl di rassegnare in massa le dimissioni per solidarietà con il leader Silvio Berlusconi, sempre più a rischio decadenza a Palazzo Madama, oggi le prime lettere ufficiali di addio al Palazzo affidate ai capigruppo come "arma mediatica" per tenere alto il pressing sul Governo e sul Qurinale, in attesa delle decisioni della Giunta per le elezioni che si riunirà il 4 ottobre. Le lettere, secondo le ultime indiscrezioni, verranno consegnate nelle mani dei presidenti delle Camere Laura Boldrini e Piero Grasso subito dopo il voto della Giunta sulla decadenza del Cavaliere.

Giuseppe Esposito tra i primi pubblicizza la lettera sul suo sito
Tra i primi a firmare la lettera di dimissioni e a pubblicizzare il "gran passo" sul proprio sito internet il vicepresidente dei senatori Pdl, Giuseppe Esposito. «Gentile presidente, con la presente rassegno le mie dimissioni da senatore della Repubblica», spiega Esposito, dal momento che, «con l'attuarsi degli ultimi eventi» è «venuta a mancare l'agibilità politica per continuare a esercitare il mio mandato liberamente. Con passione – aggiunge - avevo deciso di candidarmi al seggio senatoriale per difendere i valori della democrazia, della libertà e della tutela dei diritti dei cittadini, oggi tutto questo non é più possibile».

Modulo prestampato per "facilitare" i dimissionari
Il Pdl, per facilitare il compito dei dimissionari, avrebbe addirittura messo a disposizione un modulo pre-stampato, con motivazioni "standard" per l'addio alla carica di onorevole o senatore: il fatto che Giunta e Assemblea del Senato avrebbero ignorato i consistenti dubbi sulla costituzionalità della legge Severino, il loro rifiuto di rimettere la questione alla Corte costituzionale, l'aver disposto la decadenza da senatore del Cavaliere senza tener conto delle elementari garanzie costituzionali.

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