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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2013 alle ore 12:49.

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Guido Barilla (Ansa)Guido Barilla (Ansa)

Dopo le polemiche per le parole sulle famiglie gay che non saranno mai al centro di uno spot «Con riferimento alle mie dichiarazioni rese ieri alla zanzara, mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche o se hanno urtato la sensibilità di
alcune persone. Nell'intervista volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all'interno della famiglia». Così guido barilla torna sulle sue parole di ieri e aggiunge: «per chiarezza desidero precisare che ho il massimo rispetto per
qualunque persona, senza distinzione alcuna. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicità- conclude la nota- rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca»

«Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale, non per mancanza di
rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale». aveva detto Guido Barilla, presidente del gruppo Barilla, a «La Zanzara» su Radio 24, dopo le polemiche per l'intervento critico del presidente della Camera Laura Boldrini sul ruolo della donna nella pubblicità e, in particolare, sulla mamma che serve la famiglia a tavola.

«Noi - dice Barilla - abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell'azienda». Ma la pasta la mangiano anche i gay, osservano i conduttori della Zanzara: «Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, altrimenti mangeranno un'altra pasta. Uno non può piacere sempre a tutti». «Io rispetto tutti - aggiunge Barilla - facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma no all'adozione per una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso».

Mondo del web in rivolta contro le affermazioni di Guido Barilla. Oggi il trend di discussione su Twitter è al momento al primo e terzo posto (due hashtag diversi), con le consuete ironie che utilizzano tutte le sfumature, fino a fotomontaggi di note campagne pubblicitarie della casa dedicati alla vicenda.

Montano, in particolare, proposte di boicottaggio dei prodotti Barilla. E' Aurelio Mancuso, di Equality Italia, a proporre l'utilizzo della leva economica: «nessuno ha mai chiesto alla Barilla di fare spot con le famiglie gay, è evidente che si è voluta lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori. Raccogliendo l'invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti. Per intanto è già partito su Twitter l'hashtag #boicottabarilla.

«Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe - scrive Fabrizio Marrazzo, presidente di Gay Center- . Il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo. Alla Barilla scegliere le strategie di comunicazione migliori».

Mentre dal mondo della politica è Alessandro Zan, deputato di Sel ed esponente del movimento gay, a rilanciare l'idea del non acquisto: «Aderisco al boicottaggio della Barilla e invito gli altri parlamentari, almeno quelli che non si dimettono, a fare
altrettanto».

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