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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2013 alle ore 09:29.

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Letta: mercoledì in Parlamento, chiederò la fiducia. Tutto è legato a quel che succede nel Pdl

Mercoledì Letta chiederà la fiducia in Parlamento. Tutto, spiega il premier nell'intervento serale a "Che tempo che fa", è legato a quel che succede nel Pdl. Le dimissioni di massa dei parlamentari Pdl? «Violazione delle regole della democrazia», e gli elettori del Popolo della Libertà sono contrari. Con il porcellum non si deve votare, sottolinea il presidente del Consiglio, perché chi lo vuole fare vuole le larghe intese.

Nei primi giorni della settimana la verifica. «Si è deciso che occorre andare in Parlamento il più presto possibile. Mercoledì probabilmente andremo in Parlamento. Chiederemo la fiducia sia al Senato che alla Camera», spiega Letta, nel suo intervento nella trasmissione di Raitre. Da pochi minuti si è concluso l'incontro al Quirinale tra il capo del Governo e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

«Non ho intenzione di governare a tutti i costi», avverte il premier. «Chiederò la fiducia non per tre giorni per poi ricominciare come prima, ma per andare avanti e applicare il programma. Se non c'è, tiro le conclusioni». Il «dato - sottolinea ancora - è tutto politico, legato a cosa succede nel Pdl. Nel Pdl è in corso un dibattito politico molto forte e molto profondo. Spero che ci sia una parte del Pdl che dica che non sono d'accordo con questo cupio dissolvi».

«Non mi interessa fare giochi politici»
Letta ribadisce: non mi interessa fare giochi politici. «Questo ennesimo ritorno mi ha fatto venire in mente un film che ho visto qualche tempo fa, "Il giorno della Marmotta", con Bill Murray (il protagonista rivive sempre la stessa giornata, ndr). «Bisogna dire agli italiani la verità - continua - non mi interessa fare giochi politici, l'unica cosa che ho in mente è dare risposte ai cittadini».

Il premier: dimissioni Pdl minano democrazia
Secondo Letta, «una minoranza non può far sciogliere il Parlamento con le proprie dimissioni»: le dimissioni in massa del Pdl «minano uno dei principi cardine della democrazia» e «il capo del governo non può far finta di niente».

Riforma della giustizia non per Berlusconi
«Negli ultimi giorni ne è successa una ogni giorno - confida il presidente del Consiglio -, se dovessi prevedere cosa succederà, non lo so». La riforma della giustizia chiesta dal Pdl? Della giustizia, osserva Letta, ci siamo già occupati nell'interesse dei cittadini. E la riforma della giustizia non è per Berlusconi: «Fa sorridire continuare a sentire parlare del problema giustizia come se fosse il problema di Berlusconi. Noi abbiamo già fatto molto per riformare la Giustizia e continuiamo a farlo. Ma per i cittadini. Si pensi alla riforma della giustizia civgile che con la mediazione consentirà di smaltire gli arretrati. Quello, come la lentezza, sono i problemi degli italiani».

Nuova legge elettorale: si può fare prima di decisione Consulta
Sulle legge elettorale Letta segnala che con il Porcellum non si può votare, l'intesa su una nuova legge elettorale sta crescendo. «La legge elettorale - afferma - è la stata ed è la priorità tanto che la commissione Affari costituzionali del Senato è pronta a portare una proposta che consenta di modificare il porcellum con il quale non si può e non si deve votare».

Su Telecom: se gli stranieri sono bravi non mi scandalizzo
Non solo politica. Il premier affronta anche i nodi dell'economia. E commenta la vicenda Telecom: «Non tifo per nessuna soluzione. C'è bisogno di un investitore forte - italiano o europeo - che metta dentro soldi a Telecom che è indebitata. Negli ultimi 12 anni era privata ma non è stata una storia di successo. Se gli stranieri sono più bravi non mi scandalizzo».

Io candidato a primarie Pd? Governo mi basta e avanza
Una battuta anche sulla partita per la leadership del Pd. «Ognuno deve fare il suo lavoro, quello che faccio adesso mi basta e mi avanza», afferma il presidente del Consiglio, che così risponde alla domanda su una sua eventuale candidatura alle primarie del Pd. «Ribadisco quanto ho sempre detto: io sono totalmente concentrato sull'azione di un governo che sta modificando gli equilibri politici italiani in meglio, un governo che ci ha consentito di uscire dalla procedura di deficit eccessivo, adesso vanno fatte tante altre cose, sono concentrato esclusivamente su questo - chiarisce il premier - ovviamente voterò alle primarie del Pd, è stata una scelta importante fissare il congresso l'8 dicembre per uscire da una lunga fase complessa, serve un Pd molto forte, e Epifani sta facendo bene».

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