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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2013 alle ore 14:01.

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La mappa delle inchieste che fa tremare il Cav. Napoli la più temuta

Un dedalo giudiziario dal quale non si intravede la via d'uscita. Ma il tanto evocato fantasma dell'arresto, in realtà, è tutto da scoprire. E non è detto che si presenti. Ci sono i processi in corso – Ruby sopra tutti, ma il secondo grado comincia nel 2014 – e l'attesa in questi giorni per l'esecuzione della condanna della Cassazione, con la probabile destinazione ai servizi sociali. Ma per Silvio Berlusconi sono soprattutto le indagini in atto a evocare scenari molto più nefasti, in coincidenza con la decadenza da senatore che potrebbe essere dichiarata a ottobre.

In fermento le procure di Napoli e Bari
Le procure in fermento sono quelle di Napoli e di Bari, forse anche Milano. In realtà le inchieste a suo carico hanno raggiunto un punto fermo e sembra quantomeno non così probabile che possa scattare una misura cautelare. Perché non si intravedono i tre requisiti che la giustificano: reiterazione del reato, inquinamento delle prove, pericolo di fuga. A Bari, intanto, il Cavaliere è indagato per induzione alla falsa testimonianza: avrebbe spinto il faccendiere Gianpaolo Tarantini, secondo l'accusa, a mentire sul caso escort.

In arrivo la richiesta di rinvio a giudizio
Le indagini sono state chiuse, ora si attende che la procura presenti la richiesta di rinvio a giudizio. Non è affatto detto, però che accada subito o presto. Certo è molto probabile – ma non scontato – che riguardi anche l'ex premier. In ogni caso il verdetto finale spetta comunque al gup-giudice dell'udienza preliminare, quando il gip-giudice per le indagini preliminari avrà valutato la richiesta della procura e fissato l'udienza davanti al gup. Nel capoluogo pugliese, peraltro, oggi comincia l'udienza davanti al gup sulla vicenda delle escort. È un fascicolo a parte dove il principale accusato è Tarantini, per sfruttamento della prostituzione, ma Berlusconi non è indagato. È possibile, però, che durante il dibattimento l'ex premier venga incriminato: ma per ora è solo un'ipotesi.

Napoli è la piazza più temuta dal Cavaliere
Napoli è un'altra piazza giudiziaria a rischio, forse la più temuta dal Cavaliere. Proprio l'indagine sull'induzione alla falsa testimonianza sulle escort nasce dal capoluogo partenopeo per poi finire per competenza a Bari. Allo stato i pm di Napoli lavorano sul coinvolgimento dell'ex premier nella presunta corruzione dei parlamentari che avrebbero fatto cadere il governo Prodi. Il protagonista della vicenda, l'ex senatore Sergio De Gregorio, ha chiesto il patteggiamento a un anno e otto mesi. Il leader del Pdl è indagato per corruzione e va aggiunto che il gup ha respinto la richiesta del gip di un giudizio immediato. Sulla richiesta della procura di rinvio a giudizio per il Cavaliere il gup dovrà pronunciarsi dopo aver preso una decisione su De Gregorio, prevista a ottobre.

Il capitolo minaccioso di Milano
Terzo – e non certo in ordine di importanza - capitolo minaccioso, quello della procura di Milano. È sempre De Gregorio al centro: racconta ai pm che Berlusconi avrebbe esercitato pressioni sull'ambasciatore in Cina per fermare le rogatorie inviate per il processo Mediatrade a Hong Kong, dove alla fine, con sentenza in Cassazione, Berlusconi è stato prosciolto. Nulla può far escludere, però, che dalle indagini in corso scatti un'incriminazione per l'ex presidente del Consiglio.

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