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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2013 alle ore 17:46.

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Pd compatto al fianco di Enrico Letta, impegnato a difendere la sopravvivenza del suo Governo anche grazie al sostegno esplicito dei leader del partito. È questa la chiave di lettura degli incontri che in giornata ha visto Letta faccia a faccia con due candidati alla segreteriaPd: il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e il dalemiano Gianni Cuperlo. Con Renzi, Letta si vede all'ora di pranzo: un'ora e mezzo di colloquio in cui incassa la una promessa di lealtà: niente trabocchetti in vista, via libera al tentativo di formare un governo con l'appoggio dei dissidenti del Pdl. Stesso risultato, in pratica, dal confronto con Cuperlo, che ai giornalisti annuncia per domani «un discorso forte del premier, «con impegni precisi per risolvere i problemi del Paese» e «un impegno di governo di ampio respiro, non di pochi mesi».

Il tentativo di Letta compatta le varie anime del partito
L'incontro Renzi-Letta, a quanto pare programmato da qualche giorno, sarebbe durato un'ora e mezzo: non poco, considerato che siamo alla vigilia di un giorno cruciale per il Governo e la legislatura. Il presidente del Consiglio avrebbe voluto un faccia a faccia per coinvolgere il sindaco di Firenze in questa fase delicata, e ottenere un sostegno al tentativo di rompere il fronte compatto dei berlusconiani facendo nascere un nuovo gruppo di moderati ex Pdl. Il prossimo congresso del Pd sarebbe invece rimasto sullo sfondo, spodestato dagli ultimi svuiluppi della crisi di Governo.

Renzi: faccio il tifo per un Governo solido
Il bilancio di Renzi sull'incontro con il premier è apparso nel pomeriggio sul suo profilo Facebook: «Ho detto oggi a Letta che da sindaco, da militante democratico ma soprattutto da cittadino spero che prevalga l'interesse del Paese. E continuo a fare il tifo per un Governo solido che faccia bene per le famiglie, per le imprese, per l'Italia. Tutto il resto lo lascio ai professionisti della chiacchiera...».

Cuperlo: impossibile interlocuire con chi calpesta le regole
Nel tardo pomeriggio invece il tete a tete di Letta con Cuperlo, che al termine riassume così la sua linea, identica a quella del premier: «Io credo che non sia possibile riaprire l'interlocuzione con chi ha calpestato ogni regola istituzionale». Se domani il Pdl dovesse fare retromarcia e votare compattamente la fiducia, si aprirebbe un problema, conclude Cuperlo, perché «non é possibile riaprire un'interlocuzione con chi ha calpestato le regole e ha usato nei confronti di Napolitano toni intollerabili», ovvero con Berlusconi.

Fassina: domani da Letta discorso inequivocabile
Preannuncia un discorso forte da parte del premier anche il viceministro all'economia, Stefano Fassina, che ai microfoni di Radio 24 spiega che l'intervento di Letta a palazzo Madama sarà «inequivocabile», e «a quel punto alla luce del sole ciascuno si assumerà le sue responsabilità. È imbarazzante per gli italiani e per il Paese una rappresentazione che sembra che abbiamo scherzato in questi giorni». «Noi - aggiunge Fassina - avremmo voluto evitare l'aumento dell'Iva, purtroppo venerdì pomeriggio il decreto non si é potuto approvare perché non c'era più la maggioranza politica e il governo. Berlusconi tra i danni che ha fatto in questi giorni c'é anche l'aumento dell'Iva».

Epifani: domani giornata della verità, Letta non farà sconti
In searata, parlando ai gruppi parlamentari del Pd, il segretario Guglielmo Epifani può infine a buon ragione rivendicare la compattezza mostrata dal partito nelle ultime ore come uno dei fattori determinanti che hanno portato alla scissione praticamente certa nelle fila del Pdl tra moderati e berlusconiani ad altranza. «Domani arriverà il giorno della verità», ha sottolineato Epifani, felice della scelta di «portare la questione in Parlamento. Proprio perché era nata come una pagliacciata dovevamo essere seri e fermi», ha chiarito, «e la nostra fermezza ha favorito le divisioni nel Pdl. Una parte sicuramente voterà la fiducia». Letta, ha spiegato Epifani, «ripeterà la netta separazione tra il governo e le vicende personali di Berlusconi».

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