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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2013 alle ore 09:22.

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Una nuova perdita di acqua radioattiva si e' verificata all'impianto nucleare Daiichi di Fukushima, teatro del gravissimo incidente innescato dal terremoto e lo tsunami del marzo 2011. Secondo quanto ha riferito nella notte la Tepco, societa' che gestisce la centrale, l'acqua fuoriuscita da un serbatorio protrebbe essersi riversata nell'oceano Pacifico, scrive l'agenzia stampa giapponese Kyodo.

Secondo le stime della Tepco, la perdita e' di circa 430 litri. Ogni litro d'acqua contiene 200,000 becquerel di sostanze radioattive che emettono radiazioni beta, compreso lo stronzio 90. Il limite legale e' di 30 bequerel al litro. La fuga d'acqua sembra dovuta ad un riempimento eccessivo del serbatoio che si trova su un terreno in pendenza. Altre piccole perdite erano state rilevate in settimana in altri serbatoi.

In agosto si era verificata una perdita di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva, parte della quale potrebbe essere finita nell'oceano. L'Autorita' nucleare giapponese aveva classificato la vicenda al livello 3 della Scala Internazionale degli Eventi Nucleari, quella degli "incidenti gravi". Alla centrale di Daiichi vi sono circa mille serbatoi per lo stoccaggio dell'acqua contaminata, utilizzata per il continuo raffreddamento dei reattori resosi necessario dopo l'incidente del 2011. Il governo di Tokio ha annunciato un progetto per la costruzione di una barriera ghiacciata attorno ai reattori.

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