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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2013 alle ore 07:58.

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Molfetta (Corbis)Molfetta (Corbis)

Per una presunta maxitruffa di circa 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta (Bari), appaltato nel 2007 ma non ancora realizzato, la Guardia di Finanza di Bari e il Corpo forestale dello Stato stanno eseguendo due arresti domiciliari a carico di un funzionario pubblico e di un imprenditore. Sono indagate, a vario titolo, oltre 60 persone, mentre l'area destinata al nuovo porto è stata posta sotto sequestro.

Gli indagati - ex amministratori pubblici e imprenditori - sono accusati di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, abuso d'ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali. Le indagini sono state avviate dopo una segnalazione del dirigente generale dell'Authority per la Vigilanza sui contratti pubblici, per presunte irregolarità relative all'appalto per l'ampliamento del porto commerciale marittimo della città pugliese. L'Authority era stata invitata a verificare la regolarità dell'appalto su denuncia della "Società Italiana per Condotte d'Acqua spa" che ipotizzava una limitazione della concorrenza.

La denuncia si basava sul fatto che in una clausola del bando di gara del Comune di Molfetta veniva imposto il possesso o la disponibilità di una "daga stazionaria aspirante-refluente dotata di disgregatore, con potenza installata a bordo non inferiore ad Hp 2.500". L'Authority ritenne fondata la denuncia e dichiarò illegittimo il bando di gara disponendo un nuovo monitoraggio sull'appalto. Questa verifica si concluse con la contestazione di molteplici irregolarità, poi sottoposte al vaglio della magistratura penale e contabile.


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