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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2013 alle ore 07:20.

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Rugby, Coppe europee al via ma la formula dovrà cambiare

La Heineken Cup e la Amlin Challenge Cup (in sostanza la Champions League e la Europa League del rugby) hanno fatto tappa a Milano, ospiti di Sky, che anche quest'anno trasmetterà le gare più salienti della competizione più importante, con sconfinamenti anche nella coppa numero 2. Capitani delle squadre coinvolte, commentatori tv a dir poco illustri (Jonhn Kirwan e Diego Domiguez, per intenderci), massimi dirigenti della Erc (la Uefa "ovale") e della federazione, a partire da Jean-Pierre Lux e Alfredo Gavazzi. Il tour internazionale di presentazione si conclude nel capoluogo lombardo, a rafforzare l'importanza della scelta di far ospitare dallo stadio Meazza di San Siro la finale dell'edizione 2014/2015 della Heineken.

E pazienza se vedere un'italiana in campo quel giorno è un sogno irrealizzabile. Le nostre rappresentanti - ora come ora i superclub Benetton Treviso e Zebre, in Heineken, e le prime quattro classificate del campionato italiano di Eccellenza (Mogliano, Viadana, Cammi Calvisano e I Cavalieri Prato), in Challenge - non sono mai riuscite ad arrivare nemmeno ai quarti di finale di una delle due manifestazioni. Si può sperare, ovviamente, che una prima o poi infranga questa barriera, ma da qui a pensare che faccia ulteriori passi avanti ce ne corre. In Heineken, l'esordio delle Zebre (franchgia federale con base a Parma) in casa del pluritolato Tolosa rientra nel rango dei match impossibili da vincere. Il Benetton parte da un avversario un po' meno stratosferico (il Montpellier) e gioca in casa: ha chance di vittoria, ma poi dovrà vedersele con squadroni come Leicester e Ulster. Passano la prima di ognuno dei sei gironi e le due migliori classificate tra le seconde. Altre tre seconde passeranno invece ai quarti della Challenge, che, in questa fase, concederà il lasciapassare solo alla prima di ciascun raggruppamento.

La presentazione a Milano, però, non poteva svolgersi senza trascurare la grande questione dello stallo nel consiglio della Erc, che ha come azioniste le sei federazioni dei Paesi partecipanti alla Heineken, ma allarga il proprio consiglio a rappresentanti delle leghe dei club di Premiership e Top 14, a loro volta in possesso del diritto di voto. Le due leghe avanzano rivendicazioni di tipo sportivo ed economico, lamentando il fatto che le loro squadre devono investire e giocare senza risparmiarsi ogni turno di campionato, per cercare un posto tra le prime sei (garanzia della partecipazione all'Heineken nell'anno successivo) oppure per evitare la retrocessione, mentre nel Pro 12 le quattro franchigie gallesi, le quattro irlandesi e le due scozzesi più le rappresentanti italiane - Benetton e Zebre - non rischiano di retrocedere e vedono da subito a portata di mano l'ingresso in Heineken, riservato a 10 squadre su 12: tutte fuorché la peggiore classificata dell'Irlanda e Galles. Di qui la proposta di ridurre il numero di partecipanti da 24 a 20 squadre, mantenendo il diritto di accesso alle vincitrici della precedente edizione di Heineken e Challenge, aggiungendo (come ora) le prime sei della Premiership e del Top 14 e, per il Pro12, la migliore per ogni Paese più altre due.

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