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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2013 alle ore 14:15.

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(Ansa)(Ansa)

Adam Kabobo era capace di «volere» quando aggredì ed uccise a picconate tre persone, nel maggio scorso. È l'esito della perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano. Il ghanese potrà essere processato, perché la sua capacità di intendere «era grandemente scemata, ma non totalmente assente».

Il collegio dei periti, lo psichiatra Ambrogio Pennati e la criminologa Isabella Merzagora, nominati dal gip di Milano Andrea Ghinetti, hanno definito Kobobo «capace di coscientemente partecipare al procedimento». La capacità di volere è risultata «sufficientemente conservata», senza pregiudicare del tutto la volontà dell'imputato. I periti hanno evidenziato una «pericolosità sociale, psichiatrica» che è presente «in forma elevata». Kabobo rischia ora il processo con rito abbreviato e sconto di un terzo della pena, che potrebbe essere di trent'anni di reclusione.

L'avvocato Domenico Musicco, legale di Cristian Carella, il fratello di Daniele che venne massacrato a picconate da Kabobo, ha espresso «soddisfazione» per gli esiti della perizia psichiatrica. Su Facebook, invece, il commento del vice segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini: «Perizia psichiatrica su Kabobo: quando ha ucciso, non era matto. Bene, ora a processo, e in galera fino a che crepa».

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